La destinazione cerca il rilancio sul mercato italiano e punta sulla sua prima ricchezza, l’agricoltura, abbinata al turismo

Non solo l’Africa degli animali, dei big five e della natura incontaminata. Non solo l’Africa culla dell’umanità, custode di notevoli ricchezze culturali.
In Costa d’Avorio l’Africa si propone in una veste tutto sommato inedita, che mira a valorizzare un altro patrimonio di grande valore: l’agricoltura. E’ da qui che partiamo nella nostra chiacchierata con
Guy-Thomas Hyacinthe Deiné, direttore dell’Ufficio del Turismo del Paese a Milano. “Siamo il primo Paese produttore di
cacao al mondo, il secondo produttore di caffè - ci dice il manager ricordando anche la partecipazione molto proficua ad Expo 2015 -. Ciò che vogliamo fare è continuare a puntare sull’agricoltura, economia fondamentale per la Costa d’Avorio, sviluppando il turismo legato ad essa”.
Ecco allora che la proposta è quella di andare
alla scoperta della filiera del cacao, dalla pianta al prodotto finito attraverso le diverse fasi della lavorazione, scoprendo al contempo luoghi dove questa pianta viene coltivata e lavorata. Particolarmente importante in questo senso la località di San Pedro, secondo porto del Paese, da dove il cacao viene spedito all’estero, in Europa in particolare. I visitatori potranno scoprire le ricchezze del Paese alloggiando in hotel tradizionali o in resort dai caratteristici bungalow.
Mare e natura
Ma, va detto, la Costa d’Avorio non è solo il suo cacao. Il turista che voglia andare alla sua scoperta troverà anche altri elementi, quelli più tradizionali di una vacanza in Africa, a partire dalla
natura. “Tra le zone sicuramente più interessanti vi è il Parco nazionale di Taï, dichiarato Patrimonio mondiale dell’Unesco per la grande biodiversità che lo caratterizza, tra specie rare e i ben noti big five d’Africa. Da non dimenticare, poi, il
mare, tanto caro agli italiani in vacanza. “Abbiamo oltre 500 km di spiagge – ci dice il responsabile -, cito unicamente la Baia delle Sirene, distesa di sabbia fine tra la laguna e il mare”. E in tema di mare non manca la possibilità di praticare la pesca sportiva.
Un eductour per l’Italia
La Costa d’Avorio guarda con grande interesse al mercato italiano, e dopo gli eductour che i responsabili delle sedi dell’ente del turismo in Germania, negli Usa e in Spagna hanno già organizzato, in primavera sarà la volta del Belpaese. Obiettivo
far conoscere alla stampa e al trade una meta che ha tutte le caratteristiche per conquistare il pubblico nostrano alla ricerca di novità. “Il circuito che intendiamo proporre potrebbe chiamarsi "
Sejour au pays du cacao (Soggiorno nel paese del cacao, ndr)" – spiega ancora Deiné -. Tre le tappe previste, San Pedro, Yamoussoukro e Abidjan”. In quest’ottica si inserisce poi la volontà di intraprendere colloqui con i tour operator italiani per poter inserire nella loro programmazione la destinazione.
La Costa d’Avorio non è collegata direttamente dall’Italia, ma via alcuni dei maggiori hub europei, in primis Parigi Cdg. Il tempo di volo è relativamente breve: 5 ore dalla capitale francese, cui si deve aggiungere l’avvicinamento dall’Italia.
e.c.