La questione tasse a Ryanair non va giù: dopo i duri commenti del ceo di stamane, la compagnia ha annunciato che "da ottobre sarà costretta a chiudere le sue basi di Alghero e Pescara, a tagliare alcune rotte e a chiudere tutti i voli di Crotone".
A seguito degli aumenti in vigore da gennaio "a Ryanair – spiega la nota – non è stata lasciata altra scelta se non spostare aeromobili e posti di lavoro fuori dall’Italia verso altre basi in Spagna, Grecia e Portogallo, dove non vengono addebitate tali tasse per passeggero, chiudere le sue basi di Alghero e Pescara e cancellare tutti i voli da Crotone a partire da ottobre, tagliare rotte e traffico da e verso altri aeroporti Italiani, spostare la capacità dagli aeroporti regionali a Roma e Milano". Su Alghero, Pescara e Crotone, le rotte tagliate sono rispettivamente 8 (60%,) 5 (70%) e 3 (100%). I clienti persi ad Alghero sono 300mila, 250mila sia su Pescara sia su Crotone, i posti di lavoro che saltano sono 225 su Alghero e 188 sugli altri due scali.
“Dopo un anno da record per il turismo in Europa e un altro anno importante davanti, il governo italiano ha deciso di darsi la zappa sui piedi aumentando le tasse sui passeggeri di circa il 40%, per gonfiare il fondo per la cassa integrazione degli ex piloti Alitalia – ha affermato David O’Brien, chief commercial officer di Ryanair -. Quale compagnia aerea più grande in Italia, volando su 26 aeroporti e trasportando 27 milioni di clienti all’anno da e per l’Italia, saremo costretti a effettuare ulteriori tagli alle rotte sui nostri aeroporti italiani". Ryanair fa appello al governo italiano affinché elimini questo dannoso aumento della tassa e ha richiesto con urgenza un incontro con lo stesso nello sforzo di salvare il turismo, il traffico e i posti di lavoro”.