Promozione e analisi, le priorità di Confturismo per l’Italia

Tra il 2001 e il 2015 gli arrivi in Italia sono aumentati del 50%, raggiungendo i 53 milioni, ma ciò non si è tradotto in proporzionali incrementi di entrate in quanto la durata media del soggiorno è diminuita così come la spesa media dei turisti, circa del 35%. Il Paese ha perso decine di miliardi di "incassi". Questi sono i dati che Confturismo ha reso pubblici oggi a Cernobbio durante il VII Forum di Confcommercio, che ieri con il ministro Dario Franceschini e i vertici dell'Enit ha occupato un posto di rilievo durante i lavori. La sintesi della ricerca, di cui vi daremo notizie più approfondite su questa agenzia di stampa, è nota: il settore delle vacanze sarà sempre di più volano di crescita economica. Con un "ma", che il presidente Luca Patané mette in evidenza: "Chiedo al ministro Franceschini l'accesso a una piattaforma pubblica di dati – ha detto ieri -, ci servono per programmare l'incoming in maniera strutturata".

L'esperienza del presidente viene da Expo, quando lui stesso con la sua azienda ha pianificato erroneamente il numero di camere che sarebbe servito ad accogliere i visitatori dell'Esposizione Universale, che come noto non è stato un volano per il turismo organizzato, come si è invece dimostrato ottimo attrattore per la città di Milano – ieri il Ministro Franceschini l'ha indicata con Roma, Venezia e Firenze "entrata tra le destinazioni di testa" – e per la cosiddetta sharing economy, cioè gli affitti di appartamenti privati su piattaforme online.

"Stiamo cercando di metter a punto un modello di analisi predittiva sull'incoming, ma non riusciamo a raggiungere la stabilità dei dati per previsioni oltre i 30-45 giorni – argomenta-. Sarebbe utile lo facesse il Governo". Anche in vista delle previsioni che danno, nei prossimi tre anni, aumenti del 3,5% degli arrivi internazionali. Con un altro "ma", riferito stavolta alle visite mordi e fuggi, che anche il piano strategico nazionale in stesura (presentazione il 7-8 aprile a Pietrarsa) ha messo nelle priorità. "Dobbiamo attrarre ricchezza e target adeguati", ha sottolineato ieri Dario Franceschini.

"L'Italia ha una criticità – continua il presidente di Confturismo-: la riduzione dei giorni di permanenza e di spesa si traduce in vacanze brevi, toccate e fughe che in 15 anni hanno causato la perdita di 38 miliardi di entrate valutarie". Per la federazione di Confcommercio l'urgenza è di ripensare il modello di offerta con una parola d'ordine, individuata in "promozione e ancora promozione, per farci conoscere di più e meglio all'estero, per fare rimanere più a lungo i turisti, infine per valorizzare maggiormente il Mezzogiorno", conclude Patané. E qui il testimone passa nuovamente all'Agenzia di promozione nazionale che però lamenta difficoltà nell'organizzazione "la struttura non è ancora pronta", ha detto ieri la presidente Evelina Christillin, riferendosi alla messa in ordine dello staff. Le attività comunque proseguono, dopo l'importante fiera Itb di Berlino l'ente sarà in Russia alla Mitt, dove l'ambasciatore italiano ha riunito operatori e direzione Enit a un tavolo di confronto sull'incoming, il 23 marzo. "Sono 7 milioni i russi che l'anno scorso hanno trascorso le vacanze tra Egitto, Turchia e Tunisia, una meta appetibile sarebbe l'Italia, ma serve un prodotto adeguato: per famiglie e a basso costo. Abbiamo chiesto alle Regioni delle proposte", ha spiegato il consigliere Fabio Lazzerini. A Milano l'Agenzia ha incontrato la vice ministra russa della cultura e del turismo per uno scambio di informazioni. p.ba.
 

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