La marcia sugli Stati Uniti di Norwegian Air procede imperterrita: dal 29 luglio sarà la volta dei Parigi (Charles de Gaulle)-New York, Los Angeles e Fort Lauderdale a 175 dollari a tratta nei periodi di bassa domanda. Il pricing di alta stagione sarà circa il doppio della cifra. Parte di un gruppo che opera con diversi Coa (certificato di operatore aereo), il vettore si distingue in: Norwegian Air Shuttle, che è la holding ed è un’azienda norvegese, Norwegian Air Norway che effettua voli domestici e nei Paesi scandinavi, infine Norwegian Air International che ha licenza di operatore aereo irlandese e con questa vola in Italia. Infine c’è anche Norwegian Uk che possiede un certificato britannico, aperto nel dicembre scorso, e con il quale volerà da Londra agli Stati Uniti, la rotta più ricca di sempre. “Sta diventando uno dei principali attori europei e la sua posizione si è rafforzata anche sul redditizio mercato transatlantico – commenta il professor Steven Truxal esperto di trasporto aereo della City University London -. Non è una sorpresa che si unisca alle A4E Airlines for Europe, di cui Ryanair e easyJet sono già membri”. Gli eventi preludono a un imminente accordo: “Per quanto riguarda una possibile collaborazione (con Ryanair, ndr) credo che non solo assisteremo molto presto alle prime alleanze tattiche tra vettori europei low cost, ma è probabile che si creeranno collaborazioni tra vettori a basso costo con compagnie tradizionali, in particolare sul mercato del corto raggio – continua Truxal -. La Norwegian e altre, come Wizzair, stanno scuotendo le cose, poiché sono compagnie che offrono servizi europei e internazionali”.
Spiega Andrea Giuricin, docente all’università Milano-Bicocca ed economista esperto di trasporti: “L'accordo tra due vettori come Norwegian Air e Ryanair è win-win, bisognerà vedere su quali aeroporti sarà possibile l'hub and spoke. A Oslo, principale meta di Norwegian, gli aeroporti serviti sono differenti. A Copenhagen potrebbe funzionare, mentre l'accordo sarebbe molto valido eventualmente per Roma e Madrid”. La concorrenza di questo nuovo attore è minacciosa: “Veniamo all'impatto italiano – continua -: se su Roma Norwegian iniziasse a posizionare un B787, il feederaggio di Ryanair potrebbe essere molto importante”.
Eurowings in ritardo
Dal canto loro le major stanno provando a definire progetti di lungo raggio low cost, ad esempio Lufthansa. Il gruppo ha intrapreso il progetto Eurowings (opera in joint venture con Turkish Ailines), esattamente focalizzato sui servizi lcc leisure, sulle lunghe distanze.
Senza negare le difficoltà di avvio, Lh ha fatto sapere di essere in procinto di raggiungere i target finanziari che si era posti, ma ha dovuto ritardare il lancio di nuove rotte. “La domanda di linee di lungo raggio ha ecceduto le nostre aspettative con oltre il 90% dei posti venduti – ha detto Karl Ulrich Garnadt, membro del board Lh incaricato di supervisionare Eurowings -. I prezzi in dollari del carburante, più bassi del 41% nell’ultimo, anno aiuteranno anch’essi ad avvicinare gli obiettivi”.
Attualmente la compagnia opera con soli due A330 verso i Caraibi e l’Asia, ha rimandato i voli di Miami e Boston (la casa madre Lufthansa ha sopperito per alcune rotte, in attesa che si risolvessero i problemi tecnici, ndr), mentre il Las Vegas è rischedulato per il 2017. La buona notizia è che aggiungerà altri 4 aerei durante l’anno, due dei quali già in maggio.
“I piani di crescita saranno definitivi quando le operazioni long haul saranno stabili”, ha sottolineato Garnadt all’ultima Itb a Berlino.
L’obiettivo è farla diventare la terza lcc in Europa, anche acquisendo altre compagnie simili; ha trasportato 20 milioni di passeggeri. Ryanair che è la prima ha cento milioni di clienti.