Ciset: Roma sul podio per le spese degli stranieri

E' stata Simonetta Zappa di Banca d’Italia a illustare le tendenze generali per il 2015 delle spese da turismo internazionale, nel corso della XVI Conferenza "L’Italia e il turismo internazionale. Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2015", organizzata da Ciset, Università Ca' Foscari di Venezia in collaborazione con la Banca d’Italia a Ca’ Dolfin a Venezia e di cui si era già data notizia. L’anno si è chiuso con un aumento (+3,8%) delle spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per un importo complessivo pari a 35.556 milioni di euro, confermando l’andamento positivo evidenziatosi nel 2014 (in cui la crescita era stata del 3,6%). Tale andamento ha interessato tutte le principali macro-aree italiane di destinazione. Tra le province, quella con il maggior afflusso di entrate valutarie turistiche dall’estero si conferma Roma (6.191 mln), per cui prosegue, sebbene a ritmi più contenuti (+3,6%), l’espansione degli ultimi anni. Ma quasi tutte le altre principali province fanno registrare variazioni positive: Napoli (spesa complessiva: 1.376 mln, +17,9%), Venezia (3.105 mln, +14,9%), Milano (3.427 mln, +9,9%) e Firenze (2.460 mln, +5,2%), mentre la spesa in provincia di Verona è rimasta pressoché stabile (1.211 mln, +0,2%). Guardando ai paesi di origine, aumentano gli introiti sia dai paesi della Ue (+5,2%) sia dai paesi extra-UE (+2,0%). La Germania si conferma la nazione che alimenta le maggiori entrate per turismo in Italia (15% del totale), con un aumento del +6,6% rispetto al 2014. In aumento anche gli introiti da Regno Unito (+13,3%) e Francia (+10,3%), mentre tra i paesi extraeuropei in crescita le spesa dai tradizionali bacini di provenienza, come Stati Uniti (+6,1%) e Svizzera (+3,2%).

Esaminando la dinamica dei flussi outgoing, le spese degli italiani per viaggi all'estero (in totale 22.012 milioni di euro) hanno continuato la tendenza positiva iniziata nel 2014, con un aumento dell’1,4% rispetto all’anno precedente. La spesa turistica in uscita, in termini reali, resta comunque inferiore ai valori pre-crisi. Si evidenziano variazioni positive per tutte le principali destinazioni dei viaggiatori italiani, in particolare per  Regno Unito (+11,2%), Stati Uniti (+7,4%), Francia (+6,7%), Spagna (+6,6%) e Slovenia (+6,1%); sono risultate invece in calo le spese degli italiani in Germania (-3,8%), Cina (-3,1%) e Svizzera (-2,5%).

 

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