“Cos’è Al Méni? E’ il modo dell’Italia di stare nel mondo”. Esordisce così Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’evento giunto alla sua terza edizione, o meglio “alla seconda edizione, dopo la numero zero”, che vede Rimini diventare per due giorni capitale del gusto. “I nostri prodotti sono giacimenti che ancora non sfruttiamo”, ha aggiunto il sindaco rimarcando il valore della manifestazione che mira ad esaltare “anche il saper fare di questa terra”.
Al Méni – ovvero in dialetto romagnolo ‘le mani’, dal titolo di una poesia di Tonino Guerra – è un remake di 8 e ½ tutto gastronomico, che sorgerà all’ombra del Grand Hotel di Rimini dal 18 al 19 giugno. Degustazioni, show cooking stellati, laboratori, incontri con autori ed esperti, mercato di produttori di eccellenza, street food gourmet e lab store di artigianato sono gli ingredienti dell’evento, che avrà il suo cuore pulsante nel colorato tendone da circo, omaggio allo spirito onirico di Fellini, che per due giorni si trasforma in una grande cucina a vista. Qui lo chef Massimo Bottura chiamerà a raccolta 12 chef della Regione Emilia Romagna per incontrare 12 giovani chef internazionali con l’obiettivo di avvicinare la cucina d’autore ad un pubblico ampio di curiosi e appassionati. Attorno al circo, speciali punti street food gourmet interpreteranno la cucina da strada con i migliori ingredienti emiliani e romagnoli, mentre sul lungomare fino al porto verrà allestito un vero e proprio mercato delle eccellenze: un percorso del gusto tra piccoli e grandi produttori agricoli, Presìdi Slow Food e Mercati della Terra.
“Dobbiamo dare dell’agricoltura un’idea diversa”, ha aggiunto nel suo intervento l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Simona Caselli, sottolineando che cibo, cultura e turismo non sono elementi slegati, ma parti fondamentali d una stessa storia da raccontare per raccontare la Regione, e per conquistare l’ospite.