Un tipo di operazione che “fa bene al mercato e che trovo molto interessante”. E’ il commento di Massimo Broccoli, direttore commerciale di Veratour, sull’acquisto di Valtur da parte del fondo guidato da Andrea Bonomi.
“La perdita di brand importanti come Ventaglio, Eurotravel, Teorema e la stessa Valtur che negli anni è venuta meno è stato un disastro. Siamo felicissimi che ci sia un investitore così qualificato impegnato in un’operazione che, a quanto si legge, riporterà un marchio importante veicolando più persone in agenzia”.
Un progetto che si basa "sulla gestione alberghiera e su un concetto di made in Italy, una strada a noi nota, che riteniamo possa essere di successo”. E rispetto ad altri nomi noti in Italia che si sono presi spazi molto grossi? “Il format Veraclub ha condizioni stringenti: in prossimità del mare, gestione delle strutture, mercato esclusivamente italiano, risponde Broccoli. L’obiettivo non è insomma “prendersi 50 camere per fare più volumi – aggiunge il manager -. Il mercato ha bisogno di purezza del brand e non è un caso se abbiamo il 41% di repeater anno su anno”. L’individuazione della location in Puglia, esemplifica il d.g. Stefano Pompili, ha richiesto “quattro anni di ricerca estenuante, in cui abbiamo visto più di 50 strutture” per arrivare, infine, alla negoziazione di un contratto pluriennale e a un co-management con la proprietà su aspetti come “la ristrutturazione cui sarà sottoposto l’albergo, l’animazione, lo sport”.
A proposito dei risultati raggiunti con la rete distributiva guidata da Franco Gattinoni, Pompili afferma: “In questi ultimi tre anni con Gattinoni Mondo di Vacanze abbiamo registrato una crescita importante, di 25 punti percentuali a parità perimetro (considerando, cioè, il numero delle agenzie nel database del t.o. che fanno parte del network messe in rapporto con quelle di tre anni fa, ndr)”. “Quello raggiunto con Gattinoni è un risultato più brillante della media – aggiunge il direttore commerciale Massimo Broccoli -, all’interno del percorso ad ampio respiro che abbiamo fatto con i quattro principali network, in termini di sinergie di prodotto, di comunicazione, di iniziative commerciali”. n.s.