Fondo di garanzia privato: quattro soluzioni sul tavolo

Ci sono quattro soluzioni da offrire al mercato per dotarsi del fondo di garanzia privato. La prima è individuale, una soluzione assicurativa per singolo t.o. e adv che chiedono la copertura; la seconda vede le associazioni che danno vita ad un fondo di categoria dove adv e possibilmente i t.o. si aggregano insieme e versano nel fondo importi per costituire la loro garanzia. La terza soluzione è legata alle banche, ma sembra essere la meno percorribile, visto anche il momento contingente, infine la quarta è data da un mix di soluzioni (assicurazione con un fondo). A tracciare il quadro preciso è Christian Garrone, a.d. di Insurance for Travel, presente al tavolo dei relatori del convegno “Fondo di garanzia: prospettive, rischi ed opportunità in previsione della nuova direttiva europea pacchetti turistici”, che ha aperto i lavori alla 15esima edizione del Marsupio Day

Il tavolo

Fatta eccezione per il mondo bancario, che non era presente, a sedersi al tavolo dei relatori c'erano Enrico Postacchini, presidente Confcommercio Emilia Romagna e presidente dell’aeroporto di Bologna; il mondo assicurativo con Christian Garrone, a.d. di Insurance for Travel, Michele Cossa, a.d. Borghini e Cossa, l’avvocato Federico Lucarelli, docente di turismo all’Università Tor Vergata di Roma e consulente legale Fespit; Francesco Sottosanti, direttore Fto, Paolo Mazzola, presidente Fiavet Emilia Romagna e Marche. “Abbiamo cercato di coinvolgere gli attori che sono stati direttamente protagonisti in questi mesi di cambio normativo e che hanno cercato di risolvere la questione, con il 30 giugno che è già stata una proroga. Per fortuna le associazioni si sono mosse, hanno cercato di fare lobby e ancora si stanno muovendo”, ha fatto presente Massimo Caravita, vicepresidente Marsupio Group, che ha moderato l’incontro.

Il mondo assicurativo
Il passaggio al fondo di garanzia privatistico è reso obbligatorio dal fatto che il fondo di garanzia nazionale è in vigore fino al 30 giugno 2016, dal 1° luglio le aziende (adv e t.o.) dovranno dotarsi di un fondo privato per garantire i clienti in caso di fallimento o di insolvenza dell'opeatore. Al momento il mercato si sta attrezzando per portare prodotti singoli. Dal convegno è emersa già una soluzione dalla parte assicurativa, che sa di collaborazione e di know how condivisi. Borghini e Cossa e Insurance for Travel hanno deciso di lavorare assieme per “cercare di dare soluzioni anche a livello individuale a t.o. o adv”, spiegano Michele Cossa e Christian Garrone. Al momento stanno cercando una compagnia assicurativa “con cui studiare insieme il prodotto per poi distribuirlo come Borghini e Cossa e come Insurance for Travel”.

Il mondo associativo
Anche il fronte associativo ha la sua soluzione, non è unica, in quanto in questo momento non sarebbe realisticamente realizzabile. Si parte però da un fronte comune, così come era già stato fatto un anno e mezzo fa, quando nacque il tavolo interassoociativo (con Astoi, Fto, Fiavet e Assoviaggi). Un gruppo di lavoro nato per portare avanti un confronto con il Mibact in merito alla chiusura del fondo nazionale di garanzia. Un primo risultato lo ottenne con la proroga al 30 giugno, pertanto fino ad allora i pacchetti venduti sono ancora sotto l’egida del fondo di garanzia governativo. La prossima mossa si gioca questa settimana. “Proporremo al Mibact di effettuare un incontro entro maggio per lo stato dell’arte ad oggi”, fa sapere Francesco Sottosanti, direttore Fto. Per sapere cosa intende fare il governo, “visto che sarà difficile che entro il 1° luglio il mercato sia autonomo. E poi presenteremo gli stati di avanzamento di idee che come associazioni abbiamo”. Intanto si sta cercando di pensare a formule di mutuo soccorso, “è più semplice creare un ombrello di fondo associativo in armonia con il mondo assicurativo e mettere a punto un meccanismo per cui le aziende aderenti alle associazioni abbiano una norma contrattuale chiara e contribuiscano in modo proporzionale ai pacchetti che vendono al sostentamento del fondo”. Sottosanti fa presente che (ad oggi) sono ancora più di 2mila le pratiche che devono essere analizzate e giudicate se sono da rimborsare o meno.

Una cosa è chiara: prima della fine di giugno ci dovrà essere una comunicazione alle aziende. Si tenga conto anche di un altro aspetto della questione. La nuova direttiva europea sui pacchetti turistici deve essere recepita dall’Italia entro il 30 giugno 2018 (due anni+6 mesi) e potrà avere dei contenuti diversi da quelli richiesti dal fondo privatistico (che è un aspetto della direttiva Ue). La logica vedrebbe come iter da seguire prima il recepimento della direttiva Ue e poi dotarsi di un fondo di garanzia privatistico. Il disallineamento è, infatti, uno degli altri temi emersi durante il convegno. s.v.

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