Bluvacanze-Peroglio: “Il risanamento è stato fatto”

La Bluvacanze del futuro è pronta a svelare le sue carte. In parte lo ha fatto ieri, presentando al mercato l'evoluzione del progetto Blunet e facendo il punto sulle mosse messe in atto, che si chiamano "risanamento". L'a.d. del Gruppo Bluvacanze, Alberto Peroglio Longhin, ha ribadito più volte la volontà di "chiamare le cose con il loro nome" e allora di risanamento si è parlato. "Bluvacanze ha iniziato un percorso due anni fa – ha ricordato il manager -, il principale obiettivo era fare tesoro di una evidenza, ossia il fatto di avere il marchio più noto della distribuzione in Italia, con una forza sul consumatore finale pari ai t.o. storici". Il secondo punto di forza è "la credibilità commerciale nota verso i fornitori, credibilità nel dialogo – asserisce il manager -, io l'ho vissuta essendo stato dall'altra parte". Il che vuol dire la "capacità di controllo coesa delle adv e la forza di indirizzo commerciale". Terzo punto il far parte del "piano di un gruppo solido e internazionale (Msc, ndr)". Questo è ciò che Peroglio ha definito "l'architrave su cui sviluppare il piano industriale".

Da qui è partita la fase "di risanamento". L'obiettivo, "innanzi tutto, era portare in sicurezza e salute i conti. Chiamiamo le cose con il loro nome, il risanamento è stato fatto ristrutturando, rimodellando e innovando l'azienda". Un risanamento di cui "bisogna fare tesoro per costruire la nuova Bluvacanze". E la Bluvacanze "del futuro ha l'obiettivo di essere una azienda molto snella – annuncia il manager -, molto curata. Abbiamo operato delle chiusure, degli interventi sui costi, vogliamo fare un risanamento serio. In realtà l'abbiamo già raggiunto. Ora l'attività retail ha un ottimo segno positivo". Le azioni messe in atto hanno comportato anche un rimodellamento della rete di adv. Ad oggi sono circa 400 i punti vendita. Ammonta a 350 milioni per il leisure il valore della produzione per il 2015, è in linea il fronte bt. Le previsioni parlano di un "segno positivo di circa il 3% sul budget e sull'anno passato leggermente superiore". 

Dalla proprietà all'Aip

Non è tutto, tra le mosse è in atto un'operazione che interessa i punti vendita di proprietà. "Stiamo facendo evolvere le adv di proprietà in Aip – annuncia il manager-. La logica non è cercare numeri fini a se stessi, ma un progetto dove le realtà abbiano la voglia di condividerlo". Secondo quanto dichiarato dall'a.d. le "adv di proprietà hanno accettato tutte di fare questo passaggio, siamo in evoluzione. Su tutti i nostri circa 70 punti vendita siamo intorno alla metà". Un passaggio dettato dalla convinzione che "un imprenditore che segue in diretta il punto vendita è più adeguato ai tempi". s.v.

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