Startup, app, trade: relazione possibile

Startup e app che consentono di prenotare servizi ancillari come escursioni e hotel last minute possono aiutare il trade ad offrire un prodotto migliore al cliente: ne è convinta la maggioranza delle agenzie interpellate dall’Osservatorio Guida Viaggi. A dare risposta positiva è, infatti, il 53% dei punti vendita, in lieve flessione rispetto al 60% del 2015. Sostanzialmente stabile la percentuale di coloro che optano per il “no”, mentre si attesta al 16%, il doppio rispetto all’anno passato, la quota degli indecisi. Solo un 5% ritiene, infine, che ci siano ancora spazi di miglioramento.
Il panorama attuale è decisamente variegato e dai confini sempre più fluidi. I t.o. puntano sempre di più sulle applicazioni digitali per essere a portata di tasca del cliente: Alidays ha lanciato di recente il servizio che consente alle adv la possibilità di gestire direttamente online tutti i documenti dei clienti – amministrativi e di viaggio – con la comodità, per l’agenzia, di poter condividere immediatamente attraverso l’app quelli utili al viaggiatore. Anche nei progetti futuri di King Holidays è prevista la realizzazione di una applicazione digitale in grado di assistere i clienti durante il viaggio con servizi e informazioni costantemente aggiornati, che potrebbe vedere la luce già nel 2017.
Ci sono app come Weellgo che permettono non solo all’utente di disporre della pratica di viaggio sul dispositivo mobile, con tutti i servizi fondamentali, ma che cosentono al t.o. e all’agenzia di inviare al cliente notifiche come cambiamenti di orari di volo o di spostamenti, eventuali upgrade alberghieri o suggerimenti per escursioni facoltative. Altre, invece, come FindMyStay e Hotelbids, mettono in contatto diretto (digitale, chiaramente) hotel e clienti, facendo in modo che i primi evitino l’invenduto e lasciando indicare ai secondi il prezzo che vogliono pagare per la camera.
Le Ota non stanno a guardare: Booking ha lanciato la funzionalità Experiences, grazie alla quale il turista in arrivo in una città potrà prenotare musei ed escursioni con lo smartphone, Kayak ha presentato Activities e Google l’app Trips, che consente di progettare spostamenti senza disperdere i documenti utili ed, essendo collegato al proprio account, funziona come diario della propria storia di viaggiatori.
E le startup? “Tra le nostre associate un buon numero collabora già con agenzie di viaggi e tour operator, soprattutto quelle che si occupano di prodotto – fanno sapere da Startup Turismo -. Chiaramente il traguardo più ambito, sia per ragioni di volumi che per maggior facilità di integrazione tecnologica, restano le Ota”. Ma app e startup possono essere utili per adv e t.o? Il presidente Pietro Ferraris risponde con un “sì” a livello di teoria, in quanto “sicuramente è un trend in crescita, il target dei Millennials (18-35 anni) prenota sempre più a ridosso e da mobile le escursioni soprattutto, quando è a destinazione”. In pratica, però, se adv e t.o. “non si strutturano a livello di mobile non sono in grado di offrire ciò a fronte di startup ed aziende tecnologiche che possono invece dare questa tipologia di servizi”.
Tra gli esempi c’è Musement, app mobile per prenotazione di esperienze che molto spesso capita siano last minute. Il trend in atto è proprio quello di prenotare “esperienze locali e hotel all’ultimo”, osserva Ferraris. In questo senso Hoteltonight “ha performato meglio, rubando quote di mercato ai t.o. che non erano in grado di intercettare questo mercato ed è stato abbastanza distruptive”. Si parla di concorrenza ai t.o.? No, osserva il manager, in quanto va a “catturare una parte di domanda non soddisfatta da loro”. La liason tra app, startup e trade “è fattibile”. Sul mercato la domanda c’è, ma è necessario che agenzie e t.o. abbiano “un’infrastruttura informatica predisposta” per andare ad intercettarla e per poter dialogare con queste realtà, in un sistema ben connesso.                     

 

 

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