Federcongressi & eventi ha portato a termine il progetto lanciato a fine settembre di mappare per la prima volta il settore italiano delle destination management company (dmc). L’obiettivo raggiunto era di indagare come operano e come sono strutturate le agenzie che fanno incoming Mice, per individuare le azioni più efficaci da intraprendere per dare identità e far crescere la categoria.
Il quadro emerso dal sondaggio è quello di un mercato composto da tanti piccoli player e privo di una definizione univoca nella quale riconoscersi.
Tra i tanti aspetti toccati dalla survey, particolarmente interessanti sono quelli che fotografano il settore dal punto di vista della dimensione delle agenzie, del numero di eventi gestiti, del fatturato e dei mercati di riferimento. Le dmc sono piccole e medie imprese e sono giovani. Nella maggioranza dei casi, il 71%, dispongono di uno staff inferiore ai 10 dipendenti e in oltre la metà dei casi, il 54%, sono operative sul mercato da meno di 10 anni. Il business di avviare una società totalmente ed espressamente dedicata all’incoming Mice si è infatti rivelato attraente soprattutto in tempi recenti, grazie all’introduzione delle norme che limitano il rischio di impresa.
Le dmc che organizzano mediamente sino a 50 eventi all’anno sono la maggioranza, il 74%. L’Europa è il principale mercato di riferimento, 41%, seguito da quello del Nord America, 22%. Il terzo mercato è, a sorpresa, quello nazionale. Nonostante la vocazione specifica sia quella di fornire servizi a clienti internazionali il 16% della clientela è invece italiana, dato che stupisce e che sarà oggetto di approfondimento da parte di Federcongressi & eventi.
Per quanto riguarda il giro di affari, la prevalenza ha un fatturato inferiore a 2 milioni di euro: la cifra supera i 5 milioni solo per il 17%.
“Il prossimo passo che intendiamo fare è quello di entrare in contatto diretto con le circa 40 aziende che hanno dichiarato che il ramo dmc rappresenta almeno il 50% del loro fatturato annuo, per approfondire tematiche ancora più specifiche che non potevano essere affrontate nel primo sondaggio”, dichiara Lorenzo Pignatti, rappresentante della categoria nell’associazione, direttore sviluppo internazionale di Admei e presidente di +39 Italy.