Un aumento delle accise sulla benzina di almeno un paio di centesimi.
Per avviare la correzione del deficit pubblico del 2016, stemperare il confronto con la Commissione europea e rassicurare i mercati, sempre più nervosi.
E’ quanto sta discutendo il Governo, aumento che servirà anche a coprire una parte delle spese dovute all’emergenza del terremoto.
La possibilità di un ritocco delle imposte sui carburanti è sul tavolo dell’esecutivo e di caro carburante hanno parlato nei giorni scorsi gli stessi vettori aerei.
In occasione di un recente evento a Tivoli, Nicola Bonacchi, vice president sales Alitalia, ha ammesso: “La politica tariffaria segue l’andamento del mercato e ci si deve adattare”.
Lorenzo Donato, corporate sales manager di Emirates, ha spiegato: “Le nostre tariffe hanno una bassissima marginalità, se devono esserci degli adeguamenti non possiamo esimerci dal farli”.
Claudio Neri, country sales manager di Aerolineas Argentinas, ha sottolineato: “Immaginate l’incidenza di un volo transatlantico per il Sud America… non si tratta di un costo ininfluente”.
Nadia Azale, responsabile commerciale Italia di Air France-Klm, ha suggerito che, se per alcuni aspetti, come quello dei costi, “dobbiamo adattarci ai parametri imposti dal mercato, con la concorrenza delle low cost che rende i margini sempre più esigui, per altri versi cerchiamo di distinguerci con i servizi, e speriamo che le agenzie sappiano seguirci in questo percorso”.
Le adv tra cali e aumenti
Il fronte agenziale è pronto ad ammettere che a dispetto della discesa del costo del barile negli ultimi anni nulla è tornato nelle tasche dei viaggiatori.
“Dalla diminuzione del costo del petrolio moltissime sono state le reazioni da parte di svariate associazioni che chiedevano come mai non ci fosse la tempestiva riduzione del supplemento carburante – ribadisce Fabrizia Possidoni, chief supplier department Bcd Travel Italia -. Nulla è accaduto nei confronti dei viaggiatori, ma, al contrario, molti vettori hanno iniziato ad includere il supplemento in tariffa portandolo così a sparire. Una variazione che ha aiutato molte compagnie a tornare a bilanci positivi. Se dovessero verificarsi ulteriori aumenti del prezzo del barile, però, il supplemento fuel potrebbe tornare allo scoperto, come voce di costo aggiuntiva sul prezzo del biglietto”.
Proprio in tema di aumento delle tariffe aeree, tutte le previsioni parlano di un incremento di pochi punti percentuali: l’insicurezza geopolitica e quella economica, tuttavia, potrebbero smentirle. Gennaio 2017 ha intanto visto un proseguimento di quello che è stato il leit motiv 2016: “Un continuo flusso di promozioni – dichiara Possidoni – sintomatiche di un’ampia disponibilità di posti rispetto a una domanda che, se pur in crescita, non è sufficiente a saturare la crescente capacità di posti”.
Il settore corporate
Il comparto business travel si muove per necessità. “Nel passato abbiamo visto modifiche alle travel policy per raggiungere obiettivi di saving – aggiunge Possidoni – ma, se il viaggio è necessario e non può essere sostituito da soluzioni alternative, allora il prezzo (tutto incluso) sarà valutato in funzione del prodotto della compagnia aerea. Le previsioni sull’andamento di mercato, del resto, sono incoraggianti e nel mondo corporate si vede una grossa ripresa. Segnali positivi che auspichiamo siano significativi di una ripresa economica”.
Vede rosa, nonostante i rincari in agguato, Claudio Cristofaro, ticketing & operation manager SimpleCrs. “Nonostante il rincaro del carburante – commenta – la crescita dei volumi della nostra biglietteria aerea è proseguita anche a gennaio con un incremento a doppia cifra. Scendendo nel dettaglio, l'aumento del volume delle emissioni è accompagnato anche da un maggior numero di persone che viaggiano. La concorrenza fra le compagnie aeree è un potente calmieratore dei prezzi (basti pensare alle numerose promozioni, le cosiddette "global sale", che abbattono le tariffe finali). I biglietti dei vettori Iata non sono soggetti a rincari dopo le emissioni, cosa ben diversa dai charter, molto utilizzati nel comparto leisure, dove gli adeguamenti carburante sono in agguato fino a prima della partenza”.
Il grosso traino dei vettori Iata rimane l'intercontinentale, mentre il corto e medio raggio è prevalentemente appannaggio dei vettori low cost. “Proprio sul lungo raggio – sostiene Cristofaro – notiamo una crescita costante di traffico su destinazioni classiche quali Thailandia, Maldive, Repubblica Dominicana, Dubai, Messico e Stati Uniti, senza assistere a picchi esagerati dei prezzi. Il passeggero business travel viaggia comunque indipendentemente dalle variazioni del petrolio”.
C’è ottimismo
Anche per il prosieguo della stagione, SimpleCrs resta ottimista. “Continuiamo ad investire in modo importante sul nostro sistema semplificato di prenotazione voli – conclude il manager – usato da più di 3.500 agenzie di viaggi in Italia, che a breve sarà arricchito da nuove funzioni, aprendoci al mercato business travel con un prodotto ricco di contenuti e facile da usare”.