E’ l’anno dei Borghi

Confesercenti e Assoturismo, in questa edizione del rapporto annuale sulle città d’arte, tengono conto del fatto che il 2017 è l’anno dei Borghi in Italia, per cui la valorizzazione del patrimonio artistico assume un aspetto determinante nell’offerta turistica italiana. Nel nostro Paese vi sono 5.586 comuni al di sotto dei 5000 abitanti che rientrano nella categoria dei borghi e hanno un’incidenza nell’attrarre il turista, il quale si muove alla ricerca di un “Italian way of life”, “sicuramente più facile da trovare in questi paesini più che nelle grandi città turistiche”, ha fatto notare il direttore generale del Turismo al Mibact, Francesco Palumbo.

Nei borghi sono presenti 51.000 attività ricettive che offrono 1,4 milioni di posti letto, prevalentemente nell’extralberghiero (58%). La regione che ha saputo sfruttare al meglio il turismo nei borghi è la Puglia, crescendo nell’offerta ricettiva del 24,7% dal 2010 al 2015, seguita dalle Marche (12,3%) e da Abruzzo e Molise (6,6 e 6,7%).

Chi è invece in declino è la Campania, scesa di 9 punti percentuali. Complessivamente i posti letto nei borghi sono tuttavia aumentati moderatamente del 2,3%. Nei borghi hanno scelto di andare in vacanza 87,5 milioni di persone rimanendo per 4,1 notti. Quindi si sceglie di rimanere di più della media normale (3,5 notti). Non tutte le regioni hanno aderito con lo stesso entusiasmo alla rete  privata “I borghi più belli d’Italia”, associazione nata su impulso dell’Anci. Liguria, Abruzzo e Umbria sono le regioni con più borghi nel circuito(19, 18, 15), Sardegna e Val D’Aosta aderiscono solo con 2 borghi. Tuttavia la Sardegna è al primo posto nei circuiti nazionali, rientrando in ben 40 itinerari.        

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