Ad oggi quanto del mercato agenziale si è adeguato al fondo di garanzia? Secondo alcuni un 40%, secondo altri il dato è più alto. “La nostra sensazione è che siamo al 50% del mercato – afferma a Guida Viaggi Christian Garrone, a.d. I4T -. Le adv che si adeguano sono tendenzialmente quelle la cui regione ha chiesto di mandare una copia della garanzia”, sottolinea il manager.
Eh sì perchè ad oggi vige ancora questa tendenza, le adv sono restie ad adeguarsi, sebbene la normativa prescriva a tutti gli operatori del settore turistico che organizzano o rivendono pacchetti turistici di dotarsi di uno strumento di tutela del viaggiatore, sia t.o. sia adv. "Ancora oggi molti operatori ritengono, erroneamente o mal consigliati, che ci debba essere un recepimento della legge a livello regionale, o aspettano che partano i controlli – mette in luce Francesco Sottosanti, direttore nazionale Fto -. Ci stiamo ancora impegnando in attività di informazione e di promozione di uno strumento che può essere utile per il settore, facendo capire al viaggiatore che gli conviene comprare da chi realmente tutela il suo viaggio". Numeri alla mano, per quanto riguarda il settore delle adv “dati non ufficiali affermano che solo il 40/45% è dotato di uno strumento di copertura dal rischio – prosegue Sottosanti -, di questo circa un 15% si sarebbe affidato direttamente alle compagnie di assicurazione”.
A Borghini e Cossa risulta che “non più di 3.000/3.500 adv e t.o. abbiano provveduto a stipulare una polizza o ad aderire ad un fondo”, sottolinea Michele Cossa, a.d. di Borghini e Cossa S.r.l. – Insurance Broker.
In pratica circa il 60% del mercato è ancora “fuori legge e passibile di chiusura dell’attività”. Una condizione che è riconducibile anche ad uno stato di “confusione complice la mancanza istituzionale, nazionale e locale, di chiarezza. Le leggi vanno rispettate – ammonisce Sottosanti -, ma bisogna anche istituzionalmente fornirne una chiara lettura”.
In questo scenario cosa stanno facendo le regioni? Dal canto loro, con il recepimento della nuova normativa europea, dovranno modificare gli ordinamenti legislativi delle leggi sul turismo. “Ad oggi poche lo hanno fatto. L’ultima è stata la Toscana”, osserva Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi. Come si sa, essendoci 20 regioni, ci sono 20 leggi, anche se dovrebbero attenersi ai parametri ispiratori del Codice del turismo. L’augurio è che il Mibact, con il recepimento della nuova normativa, “possa far uniformare le regioni, che dovranno recepire la norma Ue”.
Quanto ai controlli, le regioni che li hanno attivati sono poche. In alcune “l’onere è stato demandato alle provincie”, afferma Sottosanti. Cossa distingue tra “l’essersi attivate e l’aver fatto anche i controlli. In ordine hanno scritto alle adv la Provincia di Padova, Firenze, la Provincia di Verona, il Comune di Udine, la Liguria, la Lombardia e, recentemente, la Sicilia”. In questo scenario “solo Comune di Udine, Liguria e Sicilia hanno dato un termine tassativo entro il quale inviare la prova di aver stipulato una polizza o aderito ad un fondo, inoltre, la Toscana ha emanato la nuova Legge Regionale dove chiarisce le sanzioni”. s.v.