Sono due gli A330-300 di Aerolineas Argentinas sulla linea che collega Roma a Buenos Aieres: 22 posti in Business Class e 243 in Economy. Si tratta di aerei potenziati per una rotta di 14 ore circa senza scali con un risparmio energetico quasi di 20.000 euro a tratta. “Possiamo ritenerci più che soddisfatti – afferma Claudio Neri direttore di Aerolineas Argentinas – è il primo passo per un grande rilancio del Piano industriale che vede il completo rinnovo della flotta: attualmente l’età media dei nostri velivoli è sotto i cinque anni”. Il collegamento operato con 5 voli settimanali, arriverà a 6 voli per giugno e dal 7 luglio diventerà giornaliero garantendo un incremento del 34% dell’offerta annua. “Le previsioni per l’estate sono ottimistiche – racconta Neri – abbiamo chiuso aprile in crescita del 50%, il Roma-Buenos Aires è il protagonista principale di questa performance”.
Quanto ai target, il traffico corporativo comincia ad essere importante per questa compagnia tradizionalmente orientata al leisure. “Crescono i passeggeri che noi indichiamo come VFR, Visit Friends and Relatives, ma non si tratta solo di traffico etnico, sono persone che hanno anche piccole e medie imprese legate al territorio italiano, che viaggiano due o tre volte l’anno, per cui abbiamo dedicato loro delle tariffe”. Non a caso la Business Class sul Roma-Buenos Aires si riempie del 92% in media.
Il traffico verso l’Argentina è aumentato notevolmente negli ultimi tempi, anche per le numerose visite istituzionali che hanno messo in luce il Paese, tra cui l’ultima del Presidente Sergio Mattarella. “Senza contare l’importanza di Papa Bergoglio, amato dagli argentini, i quali, se vengono in Europa, partono sempre da Roma con l’udienza del Papa”.
Si consolidano anche i rapporti con le agenzie cui la compagnia riserva un numero (non a pagamento) sempre dedicato a network e dettaglianti (l’ufficio commerciale allo 06482961).
“Sono 10 i tour operator preferenziali con cui abbiamo rapporti più stretti, il tour operating genera il 40% del nostro traffico, mentre i gruppi ne rappresentano il 15/20%. Il futuro è, invece, orientato al business e corporate che è per noi il segmento più giovane e quindi con potenzialità di ascesa”.