L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato con la delibera AS1350 del febbraio 2017 ha rilevato dei profili distorsivi della concorrenza nella disciplina delle agenzie di viaggi e dei direttori tecnici in esse operanti. Alla luce di tale provvedimento, Fiavet Nazionale ha ritenuto necessario formulare delle osservazioni indirizzandole al presidente del Consiglio Gentiloni, al ministro del Turismo Franceschini e a tutti i presidenti Fiavet delle singole Regioni, con l’obiettivo di rimarcare alcuni aspetti fondamentali che si ritiene l’Autorità non abbia adeguatamente valutato, sia per quanto riguarda la ricorrenza di motivi imperativi di interesse generale (che giustificano il vigente quadro normativo, che disciplina il settore e la richiesta di requisiti di professionalità onorabilità e finanziari per l’esercizio dell’attività di agenzia di viaggi), sia in merito all’importanza della figura del direttore tecnico, che giustifica la procedura vigente di abilitazione a seguito di esame pubblico.
“Riteniamo che l’Autorità abbia sottovalutato alcuni aspetti della legislazione europea e nazionale che ha nel tempo codificato l’importanza dei requisiti specifici richiesti dalla legislazione regionale per l’esercizio dell’attività di agenzia di viaggio – ha dichiarato l’avvocato Federico Lucarelli, responsabile dell’Ufficio Legale di Fiavet Nazionale -, fondati su motivazioni di interesse generale alla particolare affidabilità e professionalità per la tutela del consumatore-viaggiatore, nell’ambito di un rapporto giuridico, come quello dei viaggi, in cui lo stesso è esposto a potenziali criticità e asimmetrie informative, che l’agenzia di viaggio e i direttori tecnici elidono con il loro intervento e assistenza”.
“Siamo certi – afferma Jacopo De Ria, presidente Fiavet Nazionale – che una ponderata rivalutazione dei rilievi svolti dall’Autorità, da parte di tutti gli enti interessati a cui abbiamo scritto, non potrà che portare ad una riflessione univoca sull’importanza che svolge e svolgerà il comparto agenziale, che impone che non si operi una “dequalificazione” dell’attività per eliminare ingiustificati vincoli di ingresso, in realtà inesistenti. Non crediamo vi sia un problema di violazione delle regole della concorrenza nel nostro settore, dove ogni impresa seria può entrare nel rispetto delle medesime regole di mercato e garantendo l’affidabilità verso il consumatore e i partner commerciali (vettori aerei, ferroviari, navali; settore alberghiero; professioni turistiche; poli museali; ecc): togliere i requisiti di professionalità ed affidabilità degli agenti di viaggi o rendere senza controllo l’accesso alla professione di direttore tecnico sarebbe un errore che aprirebbe alla mediocrità e alla precarietà, senza vantaggi competitivi per nessuno. Su tali premesse, siamo aperti e disponibili ad ogni confronto sul tema”.