Art Cities Exchange, a Roma la borsa delle città d’arte

Dopo tre anni torna nella capitale, fino al 3 dicembre, la 19a edizione di Art Cities Exchange, la Borsa turistica dedicata alle città d’arte patrocinata dal Comune di Roma. Un appuntamento, quello del centro congressi del The Church Village, di forte rilievo per gli addetti ai lavori, con 83 operatori turistici provenienti da 25 Paesi diversi, il 67% dei quali dall’Europa, e i restanti da Nord America e Asia.

Obiettivo della manifestazione, quello di incrementare la domanda dei visitatori stranieri invitando acquirenti specializzati nei settori incentive, meeting, turismo leisure e di lusso, che potranno promuovere e vendere i propri servizi nel corso di oltre 3000 incontri "b2b" organizzati per l’occasione.

Grande spazio alle regioni italiane, che con 110 "venditori" partecipano a questa kermesse internazionale presentando le rispettive tipicità ai compratori di tutto il mondo, in una carrellata di luoghi, panorami, offerte artistiche e storico-culturali. Protagoniste, naturalmente, le città d’arte, come Roma, che nei primi 9 mesi del 2017 ha registrato un incremento del +3% rispetto allo stesso periodo del 2016. Gli operatori visiteranno anche la mostra L’Ara com’era, esperienza interattiva di realtà aumentata, che sta riscuotendo un ottimo successo di pubblico.

“Ogni anno 14 milioni di turisti visitano Roma – ha dichiarato Adriano Meloni, assessore capitolino allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro – generando un indotto di 10 miliardi di euro grazie all’impiego di 170mila risorse impegnate nell’accoglienza, fra albergatori, guide, tassisti, ristoratori e negozianti. Investiamo sulla loro formazione puntando ad attrarre un turismo sostenibile e di qualità, che incoraggi il fenomeno dei “repeaters” e dei soggiorni lunghi, tenuto conto del fatto che nel terzo trimestre 2017 la domanda dei visitatori stranieri è cresciuta del +2,81% rispetto allo stesso periodo del 2016. Proprio per questo lavoriamo al potenziamento dei voli di lunga tratta che impattino positivamente sulle strutture ricettive, all’innovazione nei servizi di settore, alla promozione del filone congressuale e di itinerari alternativi a quelli del turismo tradizionale, di una Roma 'sconosciuta' che si dipana anche tra i percorsi delle botteghe artigianali e dell’enogastronomia locale. Il tutto, nella convinzione che il potenziamento di un’industria di settore davvero redditizia, dipenda anche dalla corretta valorizzazione delle sue eccellenze. Art Cities Exchange è un appuntamento immancabile per una città come la nostra, da sempre simbolo del “viaggio nel viaggio”. Più che decantarne le bellezze, quindi, è importante focalizzarsi sul target dei visitatori, preferendo la qualità ai grandi numeri del turismo di massa”. g.n.

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