Rivoluzione Blockchain

Si chiama blockchain la nuova grande rivoluzione dell’industria del turismo, al pari di internet e del trolley. Il paragone farà sorridere, ma è quello più in voga tra gli innovatori, gli studiosi di tecnologie nel nostro settore.
“Le applicazioni sono interessanti, potrebbero risolvere una infinità di problematiche anche nel travel e nell’hotellerie – ha spiegato Mirko Lalli, fondatore e ceo di Travel appeal, sul blog Officina turistica -. Questa tecnologia sta muovendo i primi passi e genera dubbi come fu per internet nel 1997. Bitcoin e altre cripto valute a parte (le prime applicazioni, ndr), penso agli hotel che potranno beneficiare, attraverso i meccanismi impliciti degli smart contract, di una tutela maggiore in caso di no show o cancellazioni. Ancor più che con la carta di credito”. Lalli cita anche Axa assicurazioni con la piattaforma “Fizzy”, la quale sfrutta la blockchain per i rimborsi aerei: ogni volta che viene acquistato un biglietto, Fizzy registra la transazione sulla blockchain Ethereum.
“Il contratto diventa così non manomissibile e i termini dell’accordo non modificabili. Inoltre, viene collegato ai database aerei globali così da avere informazioni sui ritardi in tempo reale e da procedere all’eventuale rimborso automaticamente. L’aver legato il processo a un meccanismo automatico, secondo Axa, contribuisce ad aumentare la fiducia dei clienti nella compagnia”, spiega il magazine Startup Italia. “Internet è stata l’ultima grande invenzione che ha cambiato il mondo del travel, un’altra fu il trolley, se non sbaglio, poco prima – continua Lalli -. Sull’utilità del secondo non ci sono dubbi, sulla capacità dell’internet di accorciare la filiera e abbattere i costi di distribuzione dei prodotti turistici, come si sbandierò all’inizio, abbiamo dovuto ricrederci e milioni di euro e dollari se ne vanno in costi di distribuzione e intermediazione. Ecco, la blockchain nasce come strumento di disintermediazione per definizione. Disintermediazione dalle banche, dai governi, dagli intermediari, in tutti i settori. Non è il trolley, la blockchain sono le sue ruote: cioè la nuova infrastruttura che dovrebbe far funzionare tutto più velocemente, con maggiore sicurezza e semplicità”.

Altre applicazioni
Sta nascendo anche la prima piattaforma open source di distribuzione di viaggi basata su blockchain: si chiama Winding Tree, è una startup svizzera, e giura di essere più profittevole per i fornitori. Tra i partner c’è il Gruppo Lufthansa. “Nessun controllo centrale significa fee non esorbitanti per le transazioni e nessuna barriera di ingresso – spiegano gli autori -. Inoltre permettiamo alle piccole aziende di competere con i grandi player”. C’è già il primo circuito alberghiero di strutture dove è possibile transare in bitcoin – Blockchain hotels – e la società bulgara Lockchain asserisce di avere creato un marketplace di 100mila hotel e sistemazioni ricettive (anche proprietà private) con le caratteristiche di blockchain: decentralizzato, open source, “dove chi offre e chi compra interagisce senza commissioni”.
Il tutto è ancora difficile da spiegare nei processi e sul tema in generale non mancano opinioni dissacranti: “Sono passati dieci anni da quando prospettavamo che sarebbe cambiato tutto, ma dopo miliardi di dollari investiti nessuno è attualmente venuto a capo di un utilizzo per la blockchain, a parte speculazioni finanziarie e transazioni illegali”, scrivono testate come Hackernoon.

Gestire l’inventory
Intanto il Gruppo Tui (20 milioni di clienti e 18 miliardi di fatturato) sta provando a utilizzarla nella gestione dell’inventory. “Utilizzare la blockchain per i nostri magazzini (inventory: camere, posti volo, servizi land) ci permette di essere aggressivi, diventa una sorta di b2c – spiega il ceo Friedrich Joussen -. Tutti con la blockchain possono conoscere tutto, è una struttura aperta, come internet; scompaiono gli elementi monopolistici delle piattaforme tecnologiche che abbiamo usato finora e che sono minacciate da questa innovazione; inoltre è sicura, l’architettura di dati è nel cloud”. Il numero uno di Tui traccia “un futuro affascinante” per i gruppi turistici integrati che vorranno sperimentare la trasformazione in questo senso e fa notare che è stato necessario avvalersi di competenze e di una nuova organizzazione. “Cinque anni fa non avremmo pensato fosse possibile avere un’azienda tradizionale un po’ in Germania e un po’ nel Regno Unito – argomenta -: sulle funzioni centrali di It, marketing e Crm abbiamo costruito posizioni aggiuntive. Le nuove persone sono matematici, fisici, esperti di cloud computing che hanno affiancato i ruoli tradizionali”.
Tui è all’inizio della sperimentazione, il manager ammette di non sapere ancora se utilizzarla solo per efficientare il sistema gestionale oppure per renderla disponibile a tutti. “La cambiamo ogni tre mesi”, dice Joussen, dimostrando che è un'evoluzione ancora da scoprire. E ricorda che “i gds sono nati come organizzatori degli inventari delle compagnie aeree, poi sono passati all’intermediazione, oggi tutti servono ogni compagnia aerea – conclude -. All’inizio avevamo paura di internet, ma l’integrazione verticale, che ci appartiene, tanti punti di contatto (touch points, ndr) con i clienti in diversi Paesi (100 destinazioni), oggi questa tecnologia rivoluzionaria ci offre risposte e non siamo preoccupati di essere competitivi, siamo in corsa anche noi.                    

Che cos’é la blockchain: un registro aperto, ma sicuro

La blockchain (in italiano letteralmente: catena di blocchi) è una lista in continua crescita di record (un database), chiamati blocks, che sono collegati tra loro e resi sicuri mediante l'uso della crittografia. Ogni blocco della catena contiene un “puntatore hash” come collegamento al blocco precedente, un timestamp e i dati della transazione. Blockchain è fondamentalmente un registro aperto e distribuito che può registrare le transazioni tra due parti in modo efficiente, verificabile e permanente. Per tale utilizzo, questo database sfrutta una rete peer-to-peer che si collega ad un protocollo per la convalida dei nuovi blocks. Una volta registrati, i dati in un blocco non possono essere retroattivamente alterati senza che vengano modificati tutti i blocchi successivi ad esso, il che necessiterebbe il consenso della maggioranza della rete (molto democratico). E’ nata nel 2008 ed è stata sviluppata come componente fondamentale della valuta “bitcoin” dove viene applicato come libro contabile per tutte le transazioni. L’invenzione del blockchain per il bitcoin l’ha resa la prima valuta digitale per risolvere il problema della doppia spesa senza l’utilizzo di un server centrale o di un’autorità.
La tecnologia blockchain ha un grande potenziale per trasformare i modelli operativi aziendali nel lungo periodo. Banche, assicurazioni, sharing economy, Internet of things sono i settori già interessati attualmente. Può essere utilizzata anche per sviluppare sistemi informativi, aumentandone l’interoperabilità e la sicurezza. I big 4 della consulenza aziendale – Deloitte, Pricewaterhouse Coopers e Kpmg ed EY (Ernst&Young) – la stanno testando in diversi modi. La blockchain può essere testata in forma privata o aperta a tutti, in un processo di condivisione. [estratto da Wikipedia]

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