Direttiva pacchetti: massima armonizzazione a livello europeo

Una normativa di massima armonizzazione a livello europeo. A questo dovrà tendere la nuova direttiva sui pacchetti turistici, ma cosa vuol dire? "L'obiettivo è superare la frammentazione giuridica di ogni Stato membro con una normativa differente. Lascia, inoltre, poco spazio agli Stati di attuarla in base ai singoli ordinamenti – spiega Gianluca Rossoni, avvocato tourismlaw.it intervenuto al convegno sul tema che si è svolto in Bit -, ma sull'ambito di applicazione il legislatore può scegliere se è solo per il pacchetto turistico o estenderla ai servizi singoli". Rossoni fa presente che in Germania è stata inserita nel codice civile, in Italia sarà inserita nel codice del turismo".

Una cosa è certa "non ci sarà più spazio ad interpretazioni". Rossoni fa l'esempio della causa concreta ed oggettiva, la circostanza inevitabile e straordinaria che si verifica nelle vicinanze del luogo della vacanza, al viaggiatore é riconosciuto il diritto al rimborso. Nel caso di causa concreta e soggettiva, ossia il viaggiatore ha un impedimento personale che gli impedisce di partecipare al viaggio, deve essere rimborsato.

La direttiva potrà favorire la ricerca di clientela al di fuori dell'Italia? Secondo Rossoni sì. In quanto la direttiva "si rifà alla giurisprudenza comunitaria. Aiuta l'operatore turistico con uno schema chiaro, preciso, che può vendere a consumatori non appartenenti al bacino europeo. E la garanzia del fondo, assicurativa o di polizza viene riconosciuta".

A tal proposito Federico Lucarelli, coordinatore legale del tavolo tecnico su Direttiva pacchetti di Assoviaggi, Federturismo Travel e Fiavet, fa presente che "i t.o, extra Ue per vendere i pacchetti in ambito Ue dovranno adeguarsi, altrimenti le adv o i t.o. italiani ne risponderanno loro". s.v.

Per approfondimenti sul tema a questo link le nostre notizie sulla nuova Direttiva europea degli ultimi tre anni

Tags: , , , , , , ,

Potrebbe interessarti