I “sì e i no” della direttiva pacchetti

Quali sono i punti più difficili che le adv dovranno affrontare con la nuova direttiva europea sui pacchetti turistici? Ci saranno solo più oneri e meno onori? Forse non è del tutto così. Ad essere ottimista in merito è Federico Lucarelli, coordinatore legale del tavolo tecnico su Direttiva pacchetti di Assoviaggi, Federturismo Travel e Fiavet. L'avvocato, intervenuto ad una recente tavola rotonda sul tema, si è soffermato sugli aspetti positivi della questione. In particolare ha messo in evidenza che "il legislatore optando per una soluzione giuridicamente corretta, ha escluso la responsabilità della adv intermediaria dalla responsabilità dell'organizzatore".

L'avvocato apprezza, inoltre, il fatto che vi siano dei modelli di informativa precontrattuale che evitano la problematica di dover informare il viaggiatore consumatore. 

Tra i "" di questa direttiva Lucarelli fa rientrare il fatto di avere "finalmente un braccio sanzionatorio nazionale in un comparto dove le regole non sono rispettate", in tal caso pensa all'abusivismo. Tra i "" c'è anche "l'esclusione del Bt, per il quale non viene applicata la normativa dei pacchetti".

Ciò che non piace é che lo Stato "abbia eletto il comparto delle adv a protezione civile privata con diritto di assistenza in caso di catastrofi, dando al turista fino a 3 notti di alloggio, il che rappresenta un costo sociale che è stato accollato al comparto". Per intenderci nel caso del vulcano islandese sarà il comparto che dovrà accollarsi la spesa senza rimborso.

Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto, mette in luce la novità introdotta dei servizi turistici collegati, per i quali c'è l'obbligo di una "informativa sul fatto che si stia vendendo un servizio turistico collegato. Il che si porta dietro la garanzia da insolvenza". Milani fa presente che se ci saranno più aree di indeterminazione, meno chiare e meno sicure, "maggiore sarà l'esposizione al rischio e di conseguenza con un aumento dei costi di protezione".

Si venderanno più polizze?
La nuova direttiva aumenterà la vendita delle polizze? Secondo Luigi Deli, a.d. di Volonline, sicuramente ci sarà un aumento. Dal canto suo, il manager auspica "un cambiamento delle polizze assicurative ed un minor costo della copertura". Deli interviene sul tema del controllo dell'abusivismo affermando che con la nuova direttiva si è persa l'opportunità di combattere il fenomeno e di aumentare il livello di controllo". A suo dire "solo una presenza sul territorio può evitare il fenomeno, che é dilagante, sommerso e realizzato da piccoli soggetti".

Il potere al viaggiatore
"Non ci piace il potere dato al viaggiatore di decidere se il pacchetto é conforme o meno in quanto assume una connotazione personale che cozza con il principio di diritto del contratto". Ad affermarlo è Silvana Durante, consulente legale Astoi Confindustria Viaggi. A maggior ragione il fatto che il difetto di conformità debba essere risolto "entro un tempo ragionevole fissato dal viaggiatore stesso, che, però, non ha la competenza tecnica per poter valutare se un difetto riscontrato in albergo possa essere risolto in tot tempo". 

Un altro aspetto della normativa messo in luce da Durante che non piace è il fatto che sia riconosciuta "la possibilità di recedere per circostanze tali da compromettere la vacanza, con la restituzione della spesa, ma il legislatore – fa presente il consulente legale -, deve dare la possibilità di riconoscere i costi di gestione della pratica. Cioè che si tenga conto delle spese amministrative". 

In sostanza saranno di più gli elementi di preoccupazione per le adv o gli spunti di ottimismo? Si aspetta di vedere il testo definitivo, in quanto sono ancora tanti i dettagli sul tavolo. Oggi era abbastanza semplice così come era confezionato il pacchetto, "l’albergo, il viaggio, il noleggio, più una quarta componente", adesso sarà fondamentale capire come verrà recepito il 4° elemento. Inoltre, dalla platea ci si chiede cosa succede nel caso di contratti negoziati al di fuori dei locali commerciali? Se entro 14 giorni il viaggiatore ci ripensa non ha alcuna penale, vige infatti il diritto di ripensamento. Un tema che fa pensare subito ai consulenti di viaggi. Quel che è certo è che si dovrà cambiare il modo di lavorare, che servirà molta precisione e formazione, valutando anche le implicazioni della normativa a livello fiscale. s.v.

Per approfondimenti sul tema a questo link le nostre notizie sulla nuova Direttiva europea degli ultimi tre anni

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