Il prepotente ritorno del Mediterraneo nelle mappe del turismo internazionale e le tecnologie in aiuto al contenimento del fenomeno overtourism e all’aumento del profitto aziendale. Sono stati questi i temi centrali che hanno tenuto banco a Itb nei giorni scorsi a Berlino.
La domanda
La domanda tedesca preme su Grecia, Turchia, Egitto, Tunisia e Marocco, confermando il rientro alla grande di un’area a rischio che aveva visto nelle scorse estati lo spostamento di flussi di clientela verso destinazioni ritenute più sicure. Il presidente dell’Associazione federale dell’industria turistica tedesca, Michael Frenzel, ha parlato del ruolo di primo piano che il mercato tedesco svolge per l’outgoing a livello mondiale e delle prospettive per il 2018, che, grazie anche alle positive condizioni economiche, si presentano particolarmente positive. La neo ministra dell’Egitto, Rania Al Mashat, ha promesso di riformare il marketing della destinazione. “Dobbiamo mostrarci più flessibili e veloci con le iniziative di marketing – ha spiegato -. L’Egitto ha bisogno di trovare una storia da raccontare e poi adattarla ai diversi mercati di origine dei flussi turistici”. Attualmente la Germania vede la meta in crescita a due cifre in termini di prenotazioni. Intanto sulle eterni rivali, Spagna e Grecia, sembra al momento prevalere, numericamente parlando, la seconda per convenienza dell’offerta, visto che le Baleari hanno aumentato i prezzi dei soggiorni e questo incide su un target medio che predilige una semplice vacanza balneare.
Il fantasma
dell’overtourism
Il rischio “overtourism” è stato visto in particolare nell’ottica del fruitore della vacanza. Consideriamo che secondo le stime del Wttc 10 destinazioni al mondo accolgono oltre il 40% degli arrivi internazionali, mentre la top20 ne accoglie il 70%.
“Come industria dobbiamo gestire questo fenomeno ed evitare che sciupi il desiderio di vacanza dei clienti – ha commentato Norbert Fiebig, presidente della Drv, associazione delle agenzie tedesche -. Spetta alle destinazioni esercitare un controllo sull’influenza che questo tema può avere sulla decisione di vacanza. Molti si stanno già adoperando in tal senso”. E qui entra in gioco il ruolo delle tecnologie, che possono aiutare destinazioni e aziende a tenere sotto controllo l’overtourism e a riorientare i flussi. Partendo da un buon marketing dei contenuti, segmentando l’offerta, spingen-do le strategie volte ad abbattere le stagionalità, senza comunque dimenticare il ruolo delle istituzioni in termini di infrastrutture, servizi di trasporto pubblico e soluzioni ecosostenibili.
Anche la Dmo (Destination Management Organization) dovrà cambiare il suo ruolo, mirando ad una strategia “smart”, che consenta di aumentare i profitti e far crescere la spesa media dei turisti.
I trend It
Ha parlato di beneficio della tecnologia a favore del cliente. Da qui è partita Gloria Guevara Manzo, presidente e ceo del Wttc (World Travel & Tourism Council), per spronare le imprese del settore privato a un cambio di passo. Perché il futuro è già qui: “Nel 2020 l’Internet of things riguarderà 50 miliardi di device connessi. Il successo delle aziende dipenderà dalla loro capacità di intercettare le preferenze del consumatore”, ha spiegato.
Altro aspetto da non dimenticare, poi, è che in due anni “il 75% della forza lavoro apparterrà alla categoria dei millennial, un target che ama viaggiare e lo fa spesso. Saranno i migliori alleati del turismo, perché sono rispettosi della cultura, della natura e della sostenibilità ambientale”.
Sull’uso della realtà aumentata, la manager ne ha sottolineato l’importanza per destinazioni incentrate sulla cultura.
Tra i trend più dibattuti, la blockchain: “Le principali aree di impatto – ha ricordato Norm Rose, presidente di Travel Tech Consulting – sono quelle della trasparenza e fidelizzazione. Un modo per trasformare anche i programmi fedeltà in valuta corrente da usare per comprare prodotti e servizi”. A questo proposito la società TripX sta rilasciando il primo Crypto Widget che consentirà a fornitori e reseller di accettare pagamenti con una singola linea di codice e senza fluttuazioni valutarie durante il cambio.