Il turismo è la voce più forte della nostra economia

Aumento degli arrivi dall’estero, crescita di occupazione nel settore turistico, ma anche trasporti locali e collegamenti aerei. Sono questi i temi principali al centro del Forum di Confcommercio dello scorso 24 marzo a Cernobbio. Un turismo definito “ad alta velocità” come confermano i dati analizzati da Confturismo, ma non ancora sufficienti per i protagonisti della tavola rotonda di Villa d’Este. Numeri in crescita per l’incoming (60 milioni di turisti nel 2017, +5,2% rispetto al 2016; +40% di arrivi e +30% di presenze 2007-2017). Il turismo è la voce fondamentale dell’export con 362 miliardi di euro complessivi negli ultimi dieci anni, contribuendo per il 60% al saldo della bilancia commerciale tra il 2007 e il 2017 (128 miliardi su un totale di 216 miliardi di euro). Un trend positivo consolidatosi negli ultimi 10 anni registrando il maggiore incremento percentuale (+6,8%) per un valore complessivo di 3 miliardi e mezzo di euro. Una crescita che contribuisce positivamente anche sul numero di persone impiegate nel settore sia nel medio periodo (+20% di occupati 2008-2017) sia nel lungo periodo (+43% 2001-2017). Manifesta il proprio impegno Intesa Sanpaolo che, a gennaio, ha sottoscritto un patto da 5 miliardi di euro con il Mibact per supportare il piano 4.0 per il turismo “perché riteniamo che sia un fattore di spinta per il Paese e per la crescita occupazionale, solo nei primi due mesi sono stati erogati già 385 milioni di euro” spiega Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori.

Costruire nuovi scenari
Analizza attentamente la situazione attuale dell’intero comparto Luca Patanè, presidente di Confturismo. “Il turismo è una risorsa fondamentale per il nostro Paese, ma ancora non gli viene riconosciuto il ruolo che merita. Abbiamo competitor molto bravi e molto vicini che, invece, hanno saputo sfruttarlo come risorsa primaria. Dobbiamo costruire nuovi scenari insieme al governo che si insedierà per raggiungere risultati importanti a lungo termine, in quest’ottica è fondamentale fare sistema con banche e compagnie aeree”. Guardando alle prospettive future, aggiunge Patanè, “è stato fatto un forte lavoro di internazionalizzazione sul turismo, speriamo che anche la domanda interna riprenda perché l’economia italiana non ha ancora raggiunto i livelli pre-crisi. Nuovi mercati si sono affacciati sul nostro Paese e può essere una grande opportunità, ma solo uno snellimento di tutte le procedure burocratiche può farci recuperare il gap con gli altri competitor”. Si focalizza  sul tema dei trasporti Luigi Gubitosi, commissario straordinario di Alitalia. “Dobbiamo rafforzare la struttura dei trasporti locali, l’alta velocità ha spostato una parte di traffico prima appannaggio delle compagnie aeree. Ma questo non è un problema, anzi le due cose sono diventate complementari, tuttavia i punti deboli del nostro Paese sono ancora i collegamenti aeroportuali e la struttura dei trasporti locali. La sfida sarà il lungo raggio per attirare più turisti stranieri, ma con l’obiettivo di puntare su un turismo di qualità e non di quantità”. A conferma della domanda in continua crescita, Gubitosi anticipa che a ottobre Alitalia riaprirà la scuola di volo per formare nuovi piloti. “Dobbiamo ricordarci che la nostra forza in questo settore può essere dirompente, investire nel turismo significa avere un ritorno economico certo nel futuro”, conclude Patanè.          

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