L'hotel come un palcoscenico attraverso cui veicolare importanti messaggi anche attraverso il suo design, la sua idea, per stare sempre al passo con i tempi. Così Palmiro Noschese, area director Italy Meliá Hotels International racconta a Guida Viaggi, la sua visione del futuro dell'hotellerie Il gruppo è presente all'appuntamento Tourism Investment-Hospitality & Design Forum il 16 aprile a Milano.
Su cosa baserete la vostra presentazione alla prossima edizione di Tourism Investment?
Al Tourism Investment-Hospitality & Design Forum, di cui Mhi è orgoglioso sponsor, parteciperò ad uno speech programmato per la giornata del 16 aprile dalle ore 10.30-12.30 dal titolo Project Showcases hospitality award, e grazie anche alla presenza del nostro stand, saremo testimoni di quanto l’hotel oggi sia anche un palcoscenico attraverso il quale veicolare importanti messaggi e dove il suo design, insieme all’idea, è parte fondamentale per la buona veicolazione del messaggio che si intende trasmettere poiché, data la rapidità con cui muta il settore turistico, occorrono strumenti nuovi, una cultura ed una formazione continua che permetta di adattarsi velocemente e di sfruttare al meglio le nuove opportunità.
Come procede il piano di sviluppo alberghiero di Meliá in campo internazionale?
La nostra visione strategica mira a rafforzare la nostra leadership globale nel segmento resort, nonché a migliorare il nostro posizionamento crescente nel segmento del leisure urbano (hotel "bleisure" urbani). Il nostro obiettivo è diventare una delle prime dieci società di gestione alberghiera in tutto il mondo, attraverso una coerente strategia di espansione basata sull'implementazione di asset di alto valore in contratti di management, grazie a forti valori, alla nostra esperienza di successo nel Mediterraneo, nei Caraibi e attualmente, nel sud-est asiatico, ai nostri potenti marchi e alla nostra impeccabile esperienza di ormai 62 anni.
Attualmente, il 60% delle nostre camere sono in resort e il 40% in hotel di città, e il 60,6% di esse sono in gestione e in franchising. Geograficamente, il nostro portafoglio è altamente diversificato: il 27% in Mediterraneo, il 14,5% in Spagna, il 16% in America, il 17,3% in EMEA, il 16% in Cuba e il 9,2% in Apac.Seguendo una strategia di sviluppo ambiziosa, nel 2018 abbiamo un pipeline record con quasi 70 strutture e oltre 16.000 camere, che saranno aperte tra il 2018 e il 2020; con una forte attenzione in Asia e Cuba (con aperture in Cina, Vietnam e Indonesia) e alcuni veri flagship in Europa, soprattutto in Italia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. Lo sviluppo continua anche in Africa e nelle Americhe.
E in Italia?
In linea con la ripresa economica generale, il Pil dell'industria italiana dell'ospitalità è cresciuto nel 2017 al di sopra del 2,4% (che è molto importante considerando che l'Hospitality genera circa l'11% del PIL totale). La performance è stata particolarmente positiva a Firenze e Venezia e abbiamo assistito a importanti operazioni societarie sul mercato. Il turismo internazionale (dalla Germania, dalla Francia, dal Regno Unito e dagli USA) si è mantenuto forte, con il turismo domestico che rappresenta il 49% degli arrivi. In particolare per Mhi, il 2017 è stato un anno straordinario per la nostra azienda in Italia: nel complesso il nostro Ebitda è aumentato del 34% rispetto al 2016. Abbiamo ottenuto risultati positivi anche per Gop (+ 25%), Flow Through (+ 77%), grazie ad un buon tasso di occupazione e aumento di RevPar dell'8%.
Secondo questa evoluzione positiva, e con la nostra strategia di Brand, le destinazioni italiane più interessanti per noi in cui espanderci sono Milano, Roma, Firenze, Venezia, la Costiera Amalfitana e la Sicilia. Finora abbiamo 6 hotel di categoria Premium (ME Milan Il Duca, Gran Meliá Rome Villa Agrippina, e Meliá Villa Capri), e 3 all'interno del segmento up-scale: Meliá Milano, Meliá Genova e Meliá Campione).