Espandere il proprio network di collegamenti transatlantici e conquistare una fetta maggioritaria delle tratte low cost Europa e Usa. Secondo gli analisti sarebbero questi gli obiettivi della mossa a sorpresa di Iag annunciata ieri. Il gruppo, di cui fanno parte British Airways, Iberia, Air Lingus e Vueling, ha già una divisione low cost, che si chiama Level ed è stata lanciata poco meno di un anno fa da Barcellona, da dove, con velivoli targati Iberia, ha iniziato a operare verso le Americhe. Ma Norwegian Air garantirebbe una ulteriore espansione, considerando anche quanto il vettore scandinavo è diventato importante nel Regno Unito. Il valore di mercato di Norwegian Air si aggira attorno al miliardo di dollari. Chi ha intenzione di comprarsela dovrà fare i conti con questa cifra. La compagnia trasporta 5,8 milioni di passeggeri l’anno dagli scali di Londra Gatwick, Edimburgo e Manchester. Soltanto a Gatwick, i norvegesi gestiscono un flusso di 4,6 milioni di persone, diventando così i terzi più grandi nell’impianto londinese.
La battaglia delle tratte Europa-Stati Uniti
Le low cost stanno giocando un ruolo importante nel controllo dei cieli tra Europa e Usa. La quota di posti volo messi a disposizione dalle low cost tra i due continenti, secondo i dati della società specializzata Oag, elaborati dagli australiani di Centre for Aviation, sarà nel 2018 del 7,7%, +59,9% rispetto al 2017. Solo cinque anni fa, la quota era quasi zero. L'avvio delle operazioni di Norwegian Air verso gli Stati Uniti nel 2014 ha cambiato lo scenario. Già nel 2016 la fetta di mercato era salita al 3% e proprio Norwegian Air, con le sue tre società, Norwegian Air Shuttle, Norwegian Air International, Norwegian Air Regno Unito, offre in tutto il 2018 il 4,8% di posti e cioè il 62,3% del totale dei posti low cost tra Europa e Usa. Una fetta maggioritaria che incrementa la capacità del 64,1% rispetto al 2017.