Valtur: “Ci vuole un’asta per un percorso di rilancio”

C’è interesse nel rilevare i villaggi Valtur, nel marchio e nel dare continuità all'azienda. E’ emerso ieri al tavolo di crisi del Mise.

E’ però la procedura di liquidazione in sé ad ostacolare una positiva risoluzione della vertenza, spiega in una nota la Filcams Cgil Nazionale.

La strada scelta da Investindustrial, infatti, non lascerebbe margini di trattativa per un passaggio dell'intero perimetro e non sono attivabili percorsi di continuità come per altri percorsi concorsuali.

"Abbiamo contestato la scelta della liquidazione sin dall'inizio – ha spiegato Luca De Zolt della Filcams – ma la proprietà è inamovibile e non intende cambiare programma. Serve lavorare per percorsi di salvataggio, che sono ancora possibili".

Nelle ultime settimane i lavoratori si sono attivati con una serie di iniziative, dalla conferenza stampa di inizio mese alla campagna social #siamogenteValtur che ha ridato visibilità al valore del brand.

Secondo la Filcams, però, non basta la volontà di acquisire il marchio lasciando un patrimonio commerciale e all'incontro di ieri è emerso che alcuni player del settore si sarebbero già fatti avanti per la sola acquisizione del marchio, “e questo sarebbe la pietra tombale della realtà Valtur”, sottolinea il sindacato.

La richiesta delle parti sociali è quella di realizzare l'asta solo in presenza di un percorso di rilancio, che preveda la contrattualizzazione di un certo numero di villaggi, in modo da ricostituire parte del perimetro Valtur. Dopodiché si potrebbe procedere con l'acquisizione del marchio.

"Il percorso è inedito e non facile – ammette De Zolt -. Abbiamo di fronte settimane decisive. Restano 9 villaggi che sono stati liberati dai contratti con la liquidazione o verranno liberati nei prossimi giorni. E' una corsa contro il tempo, ma noi la cavalcheremo”.

All'asta potrebbe partecipare Alpitour, che sembra abbia manifestato interesse a rilevare il marchio. 

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