Blockchain e turismo, un matrimonio che si potrà fare

La blockchain rivoluzionerà il turismo? E’ ancora presto per parlare di rivoluzione, ci sono, però, delle sperimentazioni in atto, con alcuni attori legati al mondo del tour operating e del fronte aereo che stanno studiando possibili applicazioni, ma prima di tutto cos’è la blockchain?

“E’ il libro mastro distribuito su cui sono registrate tutte le operazioni dei Bitcoin (prima criptovaluta nata nel 2009). E’ formata da blocchi dove le transazioni vengono archiviate e validate da tutti i nodi della rete”.

Un po' di teoria

La teoria ci insegna che la tecnologia della blockchain "è alla base di altre criptomonete, così come ne esistono delle versioni private, a seconda di come cambia il meccanismo del consenso ne sono state classificate di tre tipi". Blockchain pubblica (il consenso è distribuito come avviene per il Bitcoin e per altre criptovalute); blockchain privata (solo un attore può validare le transazioni del network); blockchain consortium (solo alcuni nodi del network possono validare le transazioni". 

La blockchain ha sei caratteristiche. 1) Trasparenza, la blockchain è pubblica e le transazioni sono visibili a tutti, non c’è possibilità di corrompere o fare un arbitraggio sul prezzo. 2) Immutabilità, le informazioni non si possono cambiare, il dato non può essere modificato da terze parti, ma aggiornato dal proprietario del dato stesso. In pratica viene mantenuto lo storico, il che vale per tutte le blockchain. 3) Sicurezza crittografica. La soglia di sicurezza è garantita dal sistema a doppia chiave privata e pubblica e dal sistema del consenso. 4) Decentralizzazione, la natura distribuita del database rende superflua una figura centrale che certifichi i dati. 5) Integrità dei dati, ogni transazione ha una marca temporale univoca, 6) convenienza, la decentralizzazione delle operazioni permette un risparmio sui costi.

Il rapporto con il travel

Nel turismo cosa sta avvenendo? “Si intravede una prospettiva – osserva Edoardo Colombo, esperto di innovazione digitale -, per esempio il fatto di poter avere una tecnologia che certifichi gli accordi commerciali è molto interessante. Se i pacchetti turistici fossero all’interno di un ecosistema digitale, si potrebbero innescare dei meccanismi di aggregazione di offerta”. Quali sono le applicazioni legate al travel? Geronimo Pirro, direttore marketing Amadeus, osserva che la società “ha lavorato a veri e propri prototipi, la blockchain è una tecnologia di cui si parla da un po’ di tempo, ma nel travel mancano applicazioni reali e fruibili, Amadeus pensa che ci sia una grande possibilità di sviluppo. Sul travel si sta cercando di lavorare per creare applicazioni legate alla tracciabilità dei bagagli in aeroporto”. Un altro ambito riguarda la possibilità di rendere più user friendly i programmi fedeltà. La blockchain potrebbe aiutare a superare la difficoltà ad usare le miglia al di fuori dei voli. A tal proposito si chiama Loyyal la startup di San Francisco, che sta svilupando sulla blockchain di Ibm un sistema che possa gestire programmi fedeltà e logistica tra una serie di partner.

Tra gli attori del settore che stanno lavorando sulla blockchain c’è Singapore Airlines, con il suo programma fedeltà KrisFlyer, ha lanciato il primo digital wallet basato sulla blockchain. Sita sta sperimentando assieme a British Airways a Heatrow per sincronizzare i dati dei passeggeri sulla blockchain. Nel fronte del tour operating Tui Group sta sviluppando un progetto che “prevede la gestione della propria inventory su una blockchian proprietaria”.

Tra i Paesi il Canada e l’Olanda stanno per iniziare a sperimentare negli aeroporti un sistema di screening che registra su blockchain i dati dei passeggeri. Una curiosità, l’Estonia è stata la prima a sviluppare e usare una blockchain a livello nazionale nel 2012 per registrare a livello digitale info sulla salute e sicurezza dei cittadini. Il tema è stato dibattuto durante la recente edizione di Bit, in un convegno in cui è stato offerto un mix tra teoria e pratica, per aprire una finestra su chi sta sperimentando un discorso che è ancora tutto in fieri. s.v.

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