“Effetto capitale” ovvero quanto la proclamazione a Capitale italiana della cultura può influire sull’economia di una città. La Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia ha commissionato a Guido Guerzoni, docente dell’Università Bocconi di Milano, l’analisi del caso di Pistoia (nominata nel 2017).
“Il riscontro è stato estremamente positivo con strascichi, intorno al +4%, anche nei mesi successivi. –afferma Alessandro Tomasi, sindaco della cittadina toscana-. Abbiamo registrato +20,7% di arrivi e +16,8% di presenze, soprattutto dai mercati di Germania, Spagna e Cina. Siamo riusciti a intercettare un target tra i 45 e i 54 anni interessato alla nostra ricca proposta culturale, Pistoia è diventata per loro una tappa tra Pisa e Firenze. Tuttavia non siamo alla ricerca di un turismo di massa in quanto, oltre ad essere una cittadina di dimensioni ridotte, offre soltanto 11 strutture ricettive”.
In particolare, i musei hanno segnato un incremento del 129,6% così come sono aumentati pernottamenti: tre notti per gli stranieri e 1,8 per gli italiani. La ricerca condotta da Guerzoni, invece, si è focalizzata sul valore economico dell’impatto della comunicazione che è stato compreso tra i 7,9 e i 9,9 milioni di euro, a fronte del milione di euro ricevuto dal Mibact e dai 150mila euro spesi dalle varie realtà coinvolte per l’acquisto di pubblicità a pagamento.
“Sono state conteggiate 6682 uscite (pubblicitarie, ndr) e 501 citazioni –spiega il docente-, numeri che non comprendono le pubblicazioni straniere e la copertura sui canali social in quanto non esiste ancora un sistema efficiente per calcolarle. La valutazione è stata effettuata su un arco temporale di 16 mesi, dal 1 ottobre 2016 al 31 gennaio 2018”.
Considerando il milione di euro di contributo ministeriale, il valore del media coverage ottenuto gratuitamente è stato tra 8 e 10 volte superiore. s.f.