È un grido d'allarme quello che oggi proviene dal comparto del turismo di Roma, preoccupato per il piano pullman approvato dal Campidoglio il 15 maggio, in vigore dal 2019. Così Anc Trasporto Bus, Anstra, Emet e Uniti per l’Italia indicono una conferenza stampa per presentare i punti del piano che non collimano con le esigenze di aziende e di lavoratori.
Massimo Cenciotti, segretario generale Sindacato Emet e Tullio Tulli, direttore generale di Anav (Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori) si dichiarano indignati da quella che definiscono una guerra aperta rivolta alle aziende di trasporto privato, descritte dalla giunta Raggi come l'unica causa di inquinamento e caos cittadino. I punti più discussi del cosiddetto piano pullman sono l’accesso vietato in aree importanti del centro storico (zona C della Ztl) e le tariffe maggiorate del 1500% a causa dall’eliminazione di abbonamenti annuali, sostituiti da carnet.
È scritto chiaramente che il Comune intende far spostare i gruppi di turisti con i mezzi di trasporto pubblico, ovvero con Atac, l'azienda del trasporto pubblico di Roma Capitale che lotta giorno e notte per scongiurare il fallimento. È evidente che spostare un milione di persone dal trasporto privato a quello pubblico sarebbe un vero tracollo per il turismo della città, già scontento del servizio precario che l'Atac riesce a offrire.
Le motivazioni che hanno spinto la giunta Raggi a deliberare questo piano pullman sono state l'inquinamento, il traffico e l'occupazione di spazio pubblico. Tuttavia, il vice presidente Fiavet Giancarlo Iacuitto e Francesca Diunich presidente Federagit – Confesercenti Guide Turistiche contestano in tronco tutti e tre i punti indicati dall'Assessore ai Trasporti Linda Meleo e il presidente della Commissione Trasporti Enrico Stefàno. Infatti, secondo uno studio condotto dal Centro di ricerca per il Trasporto e la Logistica dell’Università La Sapienza gli enti locali interverrebbero con misure palliative per risolvere il problema della congestione del traffico e dell'inquinamento, “tanto che – sostiene Diunich – all'interno della Ztl possono ancora circolare veicoli euro 2, ma si cerca di colpire i bus turistici che invece influiscono sul traffico solo al 2%, rispetto al 90% delle autovetture; è evidente che qualcosa non quadra".
Oggi 6 giugno dunque, in Piazza del Campidoglio scendono a manifestare tutti coloro che verrebbero danneggiati da questo piano pullman, in particolare tutte le aziende che operano nel settore del noleggio bus turistici. G.i.t.