Startup: in Europa 500 le censite

Tra il 2008 e il primo trimestre 2018 sono state 1.600  le startup, che hanno raccolto 84 miliardi di dollari. In Europa il loro numero ammonta a 500, circa un terzo dell’intero database: esse hanno raccolto 3,6 mld di dollari, 4%  del totale degli investimenti. E’ l’analisi fatta da Phocuswright Europe, che per tre giorni, dal 15 maggio, ha riunito tutti i top player dell'industria del viaggio e di cui Guida Viaggi è stato media partner.
Perché solo questa piccola percentuale, ci si domanda? Innanzitutto, c’è stata una concentrazione degli investimenti sulle startup che sono nate una decina di anni fa fino al 2014 e poi un rallentamento. Degli 84 mln di dollari di investimenti, poi, il 77% è stato concentrato in 8 società che hanno raccolto più di 2 miliardi di dollari negli Usa e nell’Asia Pacifico, tra le quali Airbnb, Ofo, Uber, ma nessuna basata in Europa.  “Ciò può essere dovuto a frammentazione del mercato – dice Mike Coletta, manager Research and Innovation Phocuswright Europe -, ma sono sicuro ci sarà un ritorno degli investimenti nel Vecchio Continente”.
Se togliamo da quegli 84 mld di dollari Uber e Didi, che hanno raccolto quasi la metà degli investimenti, insieme ad altri, il totale scende a 19 mld di dollari. Anche qui gli investimenti si concentrano su una top 15, con Cabify che guida la classifica. Si tratta di aziende attive nel servizio auto o taxi. Manca un interlocutore nel settore bike sharing, “ma non mi stupirei di vederlo prossimamente”, afferma Coletta.
Andando a guardare le categorie il segmento hotel e altre soluzioni di alloggio è quello più maturo e quello che sembra dare margini rispetto al trasporto aereo;  sintomo che la categoria è abbastanza satura e gli investitori sembrano ora dirigersi verso altri settori.  Seguono poi le accomodation private, e la categoria del trasporto auto o taxi, dove ancora ci sono margini di investimento. Tra coloro che hanno raccolto circa la metà degli investimenti Secret Escapes della categoria pacchetti, Get Your Guide in quello tour e attività, Go Euro per il multimodale e Silver Rail per quello treni. 
In sostanza, conclude il ricercatore, se è vero che gli investimenti in Europa sono stati minori rispetto a Nord America e Asia, la buona notizia è che negli ultimi 5-7 anni si è sviluppato un grande ecosistema di incubatori, acceleratori con focus sul segmento travel e molti di loro sono basati in Europa.

Il leone asiatico
E come sta andando invece l’Asia?
Che lezione possiamo trarne qui nel Vecchio Continente? Che cosa occorre, oltre alla pazienza, per fare business in quest’area?  “Saper dare autonomia localmente o, in altre parole, saper delegare”, sostiene Kei Shibata co-founder and ceo Venture Republic Inc. Ma soprattutto secondo Bobby Healy, cto di CarTrawler “è necessario un partner investitore che conosca il mercato locale”.  Chi è il miglior brand asiatico? C-Trip secondo la gran parte degli interpellati da uno dei panel di Phocuswright, mentre Uber, Agoda, Airbnb sono i brand europei che stanno crescendo in Asia.                                  .        

Tags: , , , ,

Potrebbe interessarti