Alitalia e i 900 mln: per Ryanair, Adria Airways e Iag sono illegali

La cessione di Alitalia è sempre prevista entro il 31 ottobre, il governo si è dato tre mesi di tempo, che potrebbero diventare quattro causa estate, scrive Corriere.it, per poter effettuare ulteriori approfondimenti "per garantire il rilancio dell’azienda", secondo quanto asserito dal parlamentare del Movimento 5 Stelle, Luciano Cantone. Inoltre, entro la fine del 2018 dovranno essere restituiti i 900 milioni di prestito.

Un tema questo piuttosto caldo. Infatti, ad incalzare la Commissione europea ci sono diverse compagnie che chiedono una decisione rapida su quei famosi 900 milioni di euro di prestito ad Alitalia, per valutare se siano da considerarsi aiuto di Stato (e quindi da restituire) o meno. A quanto si legge sulla fonte non c’è una scadenza per la decisione formale di Bruxelles, vero è che dagli ambienti della Direzione generale Concorrenza vien fatto sapere che si tratta di non più di 18 mesi dall’apertura della procedura. il che vorrebbe dire entro ottobre 2019.

Corriere.it ricorda che il 14 giugno scorso è stato reso pubblico il documento con il quale la Commissione europea ha aperto la procedura nei confronti dell’Italia sui 900 milioni di prestito. Sono pertanto emersi i nomi delle compagnie che hanno presentato le denunce formali contro i fondi Az, ossia Ryanair, Adria Airways e Iag (holding di British Airways, Iberia, Vueling, Aer Lingus). Le tre società sostengono che "l’Italia ha concesso aiuto di Stato illegali e incompatibili ad Alitalia". Dal canto suo Iag ha scritto anche altre tre volte. 

Per i tre vettori il prestito "costituisce aiuto di Stato dal momento che, in considerazione della situazione economica di Alitalia e della storia dell’azienda, nessun creditore in un’economia di mercato sarebbe stato disposto a fornire tale prestito e il governo italiano non ha quindi agito come un operatore in un’economia di mercato". In pratica il prestito "ha indubbiamente conferito un vantaggio ad Alitalia avendo permesso a quest’ultima di coprire le perdite accumulate nel 2016 e di mantenere l’operatività, avendo un impatto significativo sugli scambi tra gli Stati membri e falsando la concorrenza".

Dal canto loro le autorità italiane replicano che il prestito serve a garantire la continuità delle operazioni di Alitalia. Non resta che aspettare la decisione.

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