Popoli e usanze, il viaggio delle contaminazioni

Se il Messico che vi hanno raccontato è quello del bel mare caraibico, dei grandi parchi archeologici, noi vi racconteremo un’altra storia: quella di un miscuglio meraviglioso tra paganesimo e cattolicesimo, tra le centinaia di tribù, i “popoli magici” e i conquistatori spagnoli.
23 milioni di abitanti a oltre 2000 metri di altezza: questa è Città del Messico. La jacaranda in fiore colora la metropoli, guidandoci all’ingresso del museo di Antropologia da dove dovrebbe iniziare ogni viaggio messicano, alle radici di una storia, quella del popolo holmeco. Il centro storico della città si apre sulla Piazza della Costituzione, dove si erge la cattedrale e dove danzano sciamani pronti a purificarvi tra fumo ed erbe magiche. Più in là, le vestigia della prima città di Tenochtitlán.
Sempre in quest’area il Palazzo Nazionale dove trovate un ciclo pittorico immenso del muralista Diego Rivera che vi apre gli occhi sul Paese: l’arrivo dei conquistadores, lividi e armati di spada, con schiavi in catene e malattie al seguito ma anche i figli meticci, la prostrazione e la generosità degli indigeni. Immancabile la visita nel quartiere San Angel, soprattutto nei fine settimana: bazar e feste, artigiani e artisti lo colorano. Stessa aria di festa a Coyocan dove si erge la Casa Azzurra di Frida Kahlo e Diego Rivera. A Guadalajara, invece, nell’hospicio Cabañas, troviamo il ciclo di affreschi del muralista José Clemente Orozco, dichiarati Patrimonio dell’Umanità. Un’esperienza che consigliamo è quella di dormire in un’azienda che produce tequila come La Confradia, che ha creato un villaggio (a Tequila) in cui le stanze sono botti dotate di tutti i comfort e prendono colori e nomi di un’etichetta. Tlaquepaque è una cittadina dove godere di spettacoli di mariachi, artigianato e ceramica. A Guanjuato, città coloniale dai mille colori, è imperdibile la Callejoneada, una cerimonia che si tiene tutti i giorni nel centro storico ricordando fortemente usi e costumi spagnoli.
A San Miguel del Allende vi accolgono mercati, artigianato, abiti, ceramiche, costumi, artisti di strada. E poi i volti più belli delle donne delle 111 etnie ancora preservate in Messico. Per completare il ciclo di bellezze pittoriche non potete però mancare il Santuario di Antononilco. Anche questi affreschi sono un Patrimonio dell’Umanità in cui perdersi. Il nostro viaggio si conclude a Queretaro, dove troviamo ulteriore artigianato e nuove etnie locali che conservano integri stili dei toltechi e dei teotiuacani. Una città dove divertirsi la sera e fare shopping.                      

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