Una nuova alleanza transatlantica composta da Delta, Air France-Klm e Virgin Atlantic è in via di discussione e Alitalia, per il momento, non è inclusa. “Stiamo trattando, l’attuale patto comunque non scade prima del 2022 – spiega a Guida Viaggi una fonte vicina al dossier -. Anche la prima volta Alitalia è entrata in una fase successiva alla costituzione”. Vediamo cosa sta succedendo, analizzando più fonti.
Il 20 luglio negli Stati Uniti è stata presentata la richiesta di modifica dell’importante accordo – chiamato Jva: atlantic joint venture -, che sancisce la collaborazione e la condivisione delle strategie e dell’operatività in regime di immunità antitrust sulle rotte più redditizie dell’aviazione commerciale, tra Europa e Usa. Nel documento presentato alle autorità dei Trasporti statunitensi c’è scritto che sebbene le parti “sperano di implementare una cooperazione con Alitalia in futuro, la compagnia italiana è attualmente impegnata nel procedimento di ristrutturazione e la sua struttura proprietaria è incerta”. Per questo motivo non viene inclusa nel rinnovo della Jva, di cui fa parte dal 2010 e lo rimane fino al 31 marzo 2022. La pratica depositata quattro giorni fa specifica in un paragrafo che “Alitalia non rientra nella Jva modificata, che non sarà sviluppata finché non termina la precedente Jv con Skyteam di cui Alitalia è parte, secondo i termini di quell’accordo”.
Ricordiamo che nel 2017, le aerolinee avevano annunciato piani di conversione dei singoli accordi transatlantici – Af, Delta e Klm da una parte, Delta e Virgin Atlantic dall’altra in uno unico, di cui non sono ancora specificati i termini di approvazione che impegna tre governi: l’europeo, l’inglese e l’americano. Tra di loro sussiste una complessa architettura azionaria, che rende il quadro ancora più sofisticato e che certamente interviene nella ridiscussione dei patti di cooperazione: Delta ha il 49% di Virgin e Delta con Af-Klm possiedono l’80% di Virgin, per fare un esempio degli intrecci.
Due anni fa si era detto che anche Alitalia avrebbe fatto parte della nuova maxi ‘aggregazione’ di cui sopra, ma “nessuno del management della compagnia italiana ha preso parte agli eventi dedicati alla stampa e i suoi aeroporti non sono stati inclusi nei primi materiali promozionali realizzati”, spiega Flightglobal.com.
La società-testata giornalistica specializzata in trasporto aereo mette anche in evidenza che Af, Delta, Klm e Virgin coprono più del 25% della capacità transatlantica (calcolando i voli dell’ultimo anno, ndr) e aggiungendo Alitalia questo valore incrementa di solo l’1%. L’alleanza rivale, composta da American, British, Iberia e Finnair, è molto forte sulla direttrice Regno Unito-Stati Uniti, che fra tutti i mercati tra gli europei è la più importante in termini economici. p.ba.