“Il bilancio dei disservizi nel comparto aereo è stato più pesante del solito questa estate, costellata di vettori che hanno dato grossi problemi tra ritardi e scioperi”. A parlare è Ivana Jelinic, presidente di Fiavet Nazionale, che a questa agenzia di stampa racconta: “A monte c’è il problema della mancata applicazione delle nuove norme imposte dalla Direttiva nei confronti dei vettori, e mi riferisco ad inadempimenti per cambio nome e mancate assistenze. E’ un tema delicatissimo – sostiene – dove le agenzie di viaggi sono coinvolte in prima linea perché si interfacciano con il cliente finale”.
La prenotazione del volo aereo con il servizio a terra, il pacchetto di viaggio base per intenderci, è un must della vendita in agenzia e dà qualche mal di pancia all’intermediazione. “E’ un tema complicato – sottolinea Jelinic – perché ogni vettore rappresenta una storia a sé, e lo abbiamo visto questa estate tra Volotea, che ha corso il rischio di vedersi sospendere la licenza dall’Enac, e gli scioperi di Ryanair…. Occorre distinguere tra questioni tecniche e questioni sindacali ed è un tema che vede la Fiavet con le mani legate”.
Cosa fare allora per garantire un servizio regolare ed evitare il più possibile i disagi? “Il garante rimane l’Enac – replica la presidente – e il suo intervento è l’unico in grado di ripristinare un punto di equilibrio, ammonendo le compagnie. Anche il ruolo del legislatore, però, è fondamentale e lo abbiamo sostenuto con Assoviaggi, deve essere attivo e inasprire regole e controlli”.
E per una maggiore tutela della vendita in agenzia? “Certo i vettori di linea – ammette – per alcuni aspetti possono avere un’indice di affidabilità maggiore e permettersi di gestire meglio le situazioni straordinarie, tenendo conto che attualmente le loro tariffe sono più competitive di un tempo. La nostra Alitalia – dichiara ancora – mostra ad esempio un buon livello di efficienza, ma bisogna riconoscere che non tutte le destinazioni sono servite dai vettori di linea”.
La presidente passa poi a parlare della crisi del settore charter: “Ci sono pochi vettori charter ormai e siamo sul filo di un corto circuito. Le compagnie si contano sulla punta delle dita e mancano alternative”.
Pur apprezzando l’intervento di Enac nel corso dell’estate, Jelinic fa presente che “abbiamo avuto una pletora di piccole società aeree, con velivoli a cabotaggio ridotto da 50-60 posti, che hanno dato problemi ed è necessario che l’ente ponga un’attenzione maggiore sulle società minori”. Capitolo a parte quello di Blue Panorama: “Per il vettore è stata una stagione difficile, si sono accumulati diversi problemi e non sempre il livello di informazione è stato buono”. l.d.
Sul prossimo numero di Guida Viaggi in distribuzione il servizio integrale sui ritardi aerei con i commenti del settore