Capo Verde ha due velocità, per comprendere com'è la destinazione oggi, bisogna “scindere l’arcipelago da Sal", afferma Michele Rongoni, direttore commerciale di Cabo Verde Time. Una è quella di Sal, "una meta turistica a se stante per arrivi, investimenti, nuove aperture e prodotti – osserva -. Al punto tale che si potrebbe fare un catalogo dedicato solo a Sal, noi abbiamo 8 strutture tra hotel e villaggi”.
Come sottolineato dal manager, si tratta di strutture nuove, non solo quelle proposte dal t.o, ma anche da parte "delle grandi catene alberghiere”. Tra queste rientrano Melià, “che in 5 anni ha aperto 4 strutture, Hilton che ha aperto l’anno scorso, a breve ci saranno nuove aperture per l’estate e l’inverno del 2019 da parte di catene internazionali”.
L'altra velocità è quella del resto dell'arcipelago, dove per esempio Boavista vede le ultime aperture risalire "a nove anni fa e il resto dell'arcipelago è un po' più indietro".
Il boom di Sal
Cabo Verde Time ha realizzato un folder sui servizi distribuiti sull’isola di Sal, “la maggior richiesta è qui, pur non essendo l’isola più particolare”, osserva il manager. Il motivo del suo successo? E' che “riassume meglio le richieste e necessità dei clienti". Rongoni si sofferma su questo aspetto dell'offerta, facendo presente che il panorama dell'isola è in grado di offrire "mare, vita serale, un centro cittadino con locali, bar e ristoranti. Sul fronte delle infrastrutture l’aeroporto è aperto 24 ore, c'è l'ospedale e non mancano le cliniche private, ci possibilità di fare le escursioni, c'è il deserto, ma anche l’offerta benessere. Ciò che ha aiutato è la popolazione di Sal, che è un po’ più innamorata del turismo”.
Il boom in tal senso è avvenuto sette anni fa, racconta il manager, tutto è partito "con gli investimenti delle catene alberghiere internazionali, poi, il fatto di trovare una popolazione ben disposta e formata, con alle spalle delle esperienze fatte all’estero, è stato importante. Una popolazione che ha imparato a ben volere il cliente, da qui l’alto numero di repeater, grazie al forte legame che si è creato con gli abitanti del posto, attraverso anche la conoscenza delle loro attività, con finalità a scopo sociale”. Aspetto che lo stesso t.o. vuole sostenere.
Sal è stata per tanti anni anche "la prima isola dell’arcipelago collegata all’Europa e porta principale verso il Vecchio Continente”.
Sotto i riflettori
Cosa può offrire il resto del Paese? “Ci aspettiamo un grosso sviluppo di Sao Vicente, in quanto ha tante possibilità. C’è un progetto di apertura da parte di Melià per realizzarci il primo resort. E’ un’isola bella da visitare, in quanto offre spiaggia, mare, ma anche un assaggio della cultura capoverdiana, in particolare della sua musica e dei suoi cantanti, che hanno avuto successo in Europa – fa presente il manager -. C’è un fermento locale, inoltre ci sono anche le reminescienze delle colonie portoghesi". Per questo il t.o. punta da anni sull’isola, dove ha due assistenti italiani residenti. "Bisogna solo mandarvi il cliente giusto, visto che oggi è una vacanza da zaino in spalla e chi lo fa è soddisfatto”. Inoltre, l’isola è collegata con il traghetto a S. Antao. Il che dimostra come Capo Verde sia “un ventaglio di proposte e non solo spiaggia e mare”.
Alla domanda se la vicenda di Capo Verde Airlines possa in qualche modo aver danneggiato il percepito della destinazione da parte del cliente finale, Rongoni fuga ogni dubbio in merito, ribadisce che il t.o. non si avvale della collaborazione del vettore, (vola con Blue Panorama, ndr), ed osserva che "non va bene vendere il prezzo basso per fare massa critica, ma serve un buon servizio al giusto prezzo per garantire adv e clienti". s.v.