C’è movimento nel settore aereo: per una compagnia aerea che dichiara il crac ce ne è un'altra che è pronta a nascere: nel primo caso si parla di Primera Air, che ha dichiarato fallimento, lasciando in queste ore migliaia di passeggeri bloccati in vari aeroporti, in primis quello londinese di Stansted. Il crac dopo 14 anni di operazioni per il vettore basato a Riga, che aveva iniziato la propria attività con collegamenti short haul su Europa e Medio Oriente e originariamente con voli charter per importanti t.o. scandinavi. Di recente si era posta come low cost sul lungo raggio operando su Newark Liberty e Boston da Londra Stansted, Birmingham e Parigi. Due mesi fa aveva annunciato l'aggiunta di voli extra la prossima estate verso gli Stati Uniti, con servizi da Bruxelles a Boston, Newark e Washington.Ma questa estate aveva sospeso tutti i voli da Birmingham a New York e Toronto dal 21 giugno, accusando i ritardi nella consegna della sua flotta A321neo da parte di Airbus. In un messaggio ai clienti, il consiglio di amministrazione della compagnia ha dichiarato di aver lavorato incessantemente per ottenere finanziamenti a lungo termine, ma non aveva altra scelta se non quella di presentare istanza di fallimento.
La new entry sul mercato (dopo Swiss Skies, di cui si è parlato qui) si chiama Moxy e nasce per volontà dell’imprenditore David Neeleman, già noto per aver dato vita a vettori come Morris, venduta a Southwest, WesttJet in Canada, Azul in Brasil e l’ultima avventura Jet-Blue. Neeleman crede che questo progetto si debba basare sulla tecnologia e che si debba pagare per tutti i servizi desiderati. Il primo passo di Neeleman è stato comprare 60 A220 per operare su corte e medie distanze con aerei piccoli. La strategia sembra non essere basata come nel caso di altre compagnie aeree nell'acquisto di aerei di seconda mano a buon mercato, ma nell'utlizzare al i migliori, i nuovi, che consentono di risparmiare di più.