"Abbiamo molti dubbi che Alitalia riesca a sopravvivere un altro inverno". E’ con queste parole che Stefano De Carlo, coordinatore di Fnta, la neonata Federazione che riunisce 3.200 naviganti nelle varie compagnie, di cui circa 1.000 in Alitalia, sintetizza la situazione attuale del vettore.
"In queste condizioni, se non ci sarà una risposta tranquillizzante entro il 31 ottobre, andremo ad una fase di mobilitazione del personale". A fine mese scadranno infatti cig, contratto di lavoro e procedura di vendita e, secondo Fnta, serve una decisione immediata del Governo sulla soluzione per la compagnia, che coinvolge 12mila persone. Ivi compresa la più volte ventilata ipotesi di nazionalizzazione, con Massimo Muccioli, presidente dell'Anpav, che ribadisce: "La auspichiamo, ma come e con quali risorse è ancora tutto da individuare".
"Alitalia è stata gestita con buon senso dai commissari, mantenendo un clima cordiale, ma questo non basta. Per quanto i risultati estivi siano stati positivi, comunque chiuderà l'anno con perdite intorno ai 500 milioni", ha spiegato ancora De Carlo, presidente dell'Anpac, spiegando che le perdite consolidate sono al momento a 300 milioni. "La situazione è tale che, confrontando questi numeri con la cassa disponibile, circa 700 milioni, a gennaio è tutto finito e i soldi non ci sono più. E oggi siamo fuori tempo massimo".