Ernesto Albanese: “Alitalia ha perso la sua partita tanti anni fa”

E’ stato ai vertici di aziende del turismo, da Eurofly ad Atahotels, per anni e ora con Fattore Italia, la società di gestione fondata con Stefano Tanzi (Kpmg ed ex partner di 21 Investimenti), Ernesto Albanese ha deciso di investire – attraverso Campus X – nel settore delle residenze universitarie. Ha già aperto dei complessi a Roma Tor Vergata, Bari, Chieti e a settembre 2019 sarà la volta di Firenze.

Al manager chiediamo la sua visione dell’industry oggi e lui parte da un dato positivo, quello della crescita del traffico mondiale. “Le statistiche degli aeroporti mettono in evidenza l’aumento dei flussi – spiega – ma non c’è un problema di volumi in Italia quanto della qualità, manca un processo di incremento della qualità del servizio in posizioni pregiate. Spero – continua – in un ricambio generazionale per reinterpretare il modo di fare turismo e di conquistare i flussi”.

Sul settore aereo ammette: “Sono un grande tifoso di Alitalia, sentimentalmente molto legato alla compagnia, ma temo che le grandi partite Alitalia le abbia perse molti anni fa, da quando ha deciso il ritorno a Fiumicino e si è allontanata da Malpensa. Ora la compagnia continua a vivere, ma vivacchia con difficoltà e sarà presto assorbita da un grande vettore perdendo così quell’italianità che ci saremmo meritati. Tutto questo anche a causa di scelte infrastrutturali disseminate sul territorio in modo dissennato”. E aggiunge: “Sono state fatte scelte di campo che non hanno consentito ad alcuna compagnia di diventare forte”.

Poi torna ai ricordi di un’epoca d’oro, quando la “sua” Eurofly con altri player gestiva 12-15 voli a settimana per le Maldive. “Lo sviluppo dei vettori del Golfo – commenta Albanese – ha cambiato le abitudini e la stessa attitudine dei tour operator ad assumersi dei rischi. Oggi c’è così tanto volato di linea che consente meno rischi e più flessibilità… Poi su corto e medio raggio l’avvento delle low cost ha trasformato lo scenario”.

Cambiamento che ha impattato anche sul tour operating: “Sono spariti tantissimi t.o., clienti delle compagnie charter. Ricordo ancora quanto fosse difficile negoziare con Vittoriano Scotti… – sottolinea – era una delle operazioni più complicate, ma allora c’era un ecosistema che viveva, un mercato di t.o. che ora non c’è più. E’ cambiato tutto: tecnologia, infrastrutture, consumi di viaggio”.

Si rimetterebbe in pista ora, chiediamo? “E’ difficile oggi trovare una soluzione di successo nel mercato distributivo o nel comparto aereo, ma mi metto volentieri in gioco nel settore della mobilità degli studenti”, il progetto che presto vedrà la luce, affiancato da quello delle residenze universitarie e da qualche struttura alberghiera che Albanese sta aiutando nella fase di trasformazione e gestione. l.d.

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