"Troverei alquanto strano l'introduzione di un visto per i turisti Uk che nel post Brexit si sposteranno per vacanza nel nostro Paese e, più in generale in Europa". Questo il commento a caldo a questa agenzia di stampa dell'ambasciatore italiano a Londra, Raffaele Trombetta, intervenendo al taglio del nastro dello stand Italia al Wtm di Londra.
"Con il mercato britannico siamo legati da un discorso di vicinanza e di partnership consolidate negli anni – ha aggiunto l'ambasciatore -. Sono oltre 4 milioni i turisti che ogni anno vengono a visitare l'Italia". Sulle principali leve di attrazione per i flussi britannici, l'ambasciatore cita il cibo. "In chiave 2019 – ha dichiarato – abbiamo in programma tutta una serie di eventi legati a Leonardo che affronteremo come sistema Italia insieme all'Ice".
"Il turismo è sempre più strumento strategico per la crescita sostenibile del sistema Paese – ha riferito Gianni Bastianelli, direttore esecutivo di Enit -. Il mercato Uk mostra una crescita del +3,6% con una variazione 2017-2010 del +28,2%. Le principali destinazioni si confermano quelle di Veneto, Campania e Lombardia, ma resta prima per spesa il Lazio. Le entrate del turismo britannico ammontano a oltre 3 miliardi di euro in crescita del +4,5% dal 2017/2016". Il primo semestre 2018, intanto, vede crescere del +10,2% la spesa in Italia dal Regno Unito.
La valorizzazione del turismo slow e active è alla base delle linee strategiche che l'Enit svilupperà nel prossimo triennio. Ce ne dà conferma Maria Elena Rossi, direttore marketing e promozione Enit. "Un turismo – ha detto – che coinvolge il turista ed è rispettoso del patrimonio. Questo si affianca ad un progetto che cavalca la risonanza di tre grandi nomi della storia della cultura italiana e che si stima potrebbe portare ad una crescita annuale del +2% della spesa turistica". l.d.