Un segmento del travel in crescita, che rimane certamente di nicchia rispetto al puro leisure ma che si apre alle nuove generazioni, sempre più affamate di esperienze insolite, e che può contare su uno zoccolo duro di repeater che viaggia su percentuali dal 50% in su. E’ questo il panorama del turismo archeologico, un settore che vede gli operatori specializzati concordi nel preconizzare una crescita per il 2019, “nel senso che negli ultimi anni – ci spiega Nadia Pasqual, marketing & pr di TourismA – sono nati operatori specializzati spesso gestiti da archeologi, mentre gli operatori che già offrivano viaggi culturali e di scoperta si sono strutturati per offrire questo tipo di viaggi con personale dedicato e la collaborazione con alcuni archeologi”. Ma può questo segmento diventare da adv generalista? “Se l’organizzazione dei servizi può essere fatta anche da operatori non specializzati, la costruzione dell’itinerario, la scelta dei siti e gli approfondimenti culturali richiedono invece personale esperto. Questo fattore implica un know how e una rete di contatti con archeologi-accompagnatori che di fatto porta a specializzarsi”. Una conferma della assoluta necessità di alta professionalità ci arriva anche da Vittorio Russo, storico patron dell’agenzia viaggi Rallo, attiva nel settore dal 1988: “Negli ultimi anni è in crescita l’interesse per i viaggi archeologici e culturali, ma in pochi riescono a ‘farli’ bene: è necessario un altissimo livello di specializzazione”.
Le formule al top
Quanto alla formula più richiesta, c’è unanimità nel rimarcare che vincono “i tour guidati di gruppo accompagnati da un archeologo italiano, con guida locale possibilmente specializzata o comunque di alto spessore culturale – spiega Pasqual -. I gruppi di solito sono piccoli, 15-20, al massimo 25 persone”. “Si tratta di itinerari di nicchia, destinati a piccoli gruppi di alto interesse culturale. Le partenze con guide esperte e professionisti del settore, archeologi o docenti, sono sempre richieste”, ci spiega Vera Rodaro, responsabile programmazione Metamondo. “Archeologi, sinologi e indologi affiancano le guide locali, integrandone le spiegazioni e fornendo al viaggiatore un inquadramento storico-culturale completo”, racconta invece Valeria Bertalero, responsabile commerciale de I viaggi di Maurizio Levi. “Noi non facciamo mai gruppi di più di 20 persone. Gli individuali sono rarissimi”, argomenta Russo.
Niente distrazioni
E se nessun tour operator registra abbinamenti con estensioni leisure, è perché in questo tipo di viaggi, spiega Pasqual, “il soggiorno mare, e spesso perfino il tempo libero per lo shopping, sono percepiti come perdita di tempo”. Quanto alla durata media di un soggiorno, “va dai 12 ai 14 giorni” secondo Metamondo ed “è di 12 giorni” per Bertalero, che racconta di come “l’incidenza percentuale dei repeater sia al 70%, molto alta”.
Il target
Il profilo del viaggiatore è, secondo Bertalero, di “un’età media dai 50 ai 70 anni, che si sta abbassando anche per il progressivo aumento di richiesta di viaggi di nozze insoliti e di viaggi particolarmente dinamici come i trekking”. “La forbice dell’età si sta allargando molto – spiega Ugo Picarelli, patron della Bmta – perché oltre al target più tradizionale fatto di studiosi e appassionati anche quello dei millennial sta crescendo nella ricerca di prodotti di questo genere”. Sono clienti esigenti e disposti a spendere più della media, ma pretendono esperienze all’altezza delle loro aspettative.