Tassa d’ingresso a Venezia: i commenti del trade straniero

“Ci aiuterà a gestire meglio la città, a mantenerla pulita, offrendo ai visitatori servizi migliori”. Così il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha commentato le motivazioni dell’introduzione della tassa d’ingresso a Venezia. Una mossa che non ha mancato di scatenare critiche.

Tom Jenkins, ceo di Etoa (European Tour Operators Association), l’ha definita un tentativo di fare soldi scaturito dal movimento anti-turista. Inoltre, ha messo in discussione le modalità di gestione della tassa."Come si fa a distinguere i turisti dai non turisti?”, si chiede Jenkins. "Venezia è una città che ora fa affidamento su un grande afflusso di lavoratori provenienti dalla terraferma”.

La decisione di introdurre il pedaggio arriva proprio quando Roma ha implementato, dal primo gennaio scorso, un processo autorizzativo per limitare significativamente il numero di pullman nel suo centro città. E su quest’altra azione Jenkins non lesina i commenti e la definisce semplicemente “idiotic (idiota)”, come riporta una testata straniera: “Ogni autobus occupa lo spazio stradale di un’auto e mezza e, a persona, fornisce una frazione delle emissioni", ha detto.

Poi sottolinea l’importanza di dare all’industria il dovuto preavviso che consenta una buona gestione dei pagamenti.

Intanto gli agenti di viaggi stranieri specializzati nel prodotto Italia hanno affermato che la mossa sembra essere indirizzata alle linee di crociera e si chiedono se possa avere un impatto pratico.

"Non penso", ha detto Brian Dore, proprietario di Ciu Travel a Westbrook, Connecticut. Clark Mitchell, specialista di crociere con Strong Travel Services a Dallas, ha commentato: "Secondo la mia modesta opinione, questo non è altro che un modo per generare entrate". Diana Hechler, presidente di D. Tours Travel a Larchmont, New York, tuttavia, ha descritto la mossa come ragionevole. "La città è un'area limitata, non è un parco a tema come Disneyland e non si possono costruire più strutture in aree periferiche, occorre lavorare con i limiti della loro geografia. La tassa non è molto alta ma se serve a pagare più servizi di pulizia e supporto in città durante i periodi di punta, penso che sia molto ragionevole”.

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