Pasti a bordo e fiscalità, Alitalia vince contro l’Agenzia delle Entrate. A darne notizia è stato lo studio legale tributario Dentons, che ha seguito il caso per conto del vettore. Un provvedimento della Commissione Tributaria Regionale del Lazio ha infatti annullato l’avviso di accertamento, relativo all’anno 2008 ed emesso nel 2015 dall’Agenzia delle Entrate, nei confronti di Alitalia Linee Aeree in amministrazione straordinaria, con il quale si contestava alla società la indeducibilità di parte dei costi di acquisto dei pasti somministrati durante i voli, in quanto ritenuti anti-economici.
“L’anti-economicità – spiega lo studio legale in una nota – veniva fatta discendere dalla circostanza che negli anni successivi un diverso fornitore avesse fornito pasti applicando prezzi inferiori”. Dentons, con un team composto dal partner Giulio Andreani e dall’associate Valeria Andreani, dopo aver assistito con esito favorevole la società dinanzi alla Commissione Tributaria provinciale di Roma, ha ora ottenuto la vittoria anche in secondo grado. “Accogliendo la tesi difensiva della società, i giudici tributari hanno affermato la illegittimità di tale contestazione, in quanto anche per dimostrare la anti-economicità il Fisco deve fornire una prova rigorosa, la quale può essere sì fondata su presunzioni, a condizione però che queste siano gravi, precise e concordanti. Tali caratteristiche non ricorrevano nel caso di specie, come la difesa della società ha dimostrato”.