“La destinazione Italia ha tutto quello che serve per essere un ‘prodotto’ ben definito ma non possiamo andare all’estero, in Cina per esempio, a promuovere le singole località o regioni, bisogna associarle al nome Italia. Occorre coordinare la comunicazione tra Enit, ministero, regioni e privati e un progetto un questo senso è già in preparazione. Possiamo fare sicuramente meglio dell’attuale quinto posto tra le destinazioni, quello che serve è più promozione”. Così il ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio ha dato avvio a Bit 2019, che prosegue a fieramilanocity e Mico fino a martedì 12.
"Il compito dello Stato – ha detto ancora il ministro – è di fare da cabina di regia. Le regioni sono importantissime, alcune sono all’avanguardia anche a livello europeo, ma bisogna coinvolgere anche i privati. Io provengo proprio dal settore del turismo, capisco bene queste problematiche e sto lavorando anche con le associazioni di categoria per una maggiore promozione. Dobbiamo inoltre mirare a prevenire l’‘eccesso di turismo’ senza ulteriori tassazioni, ma puntando piuttosto sulla destagionalizzazione e la promozione delle località ‘minori’”.
Per quanto riguarda i dati di andamento italiano, stando al 22esimo Rapporto sul Turismo Italiano a cura del Cnr-Iriss, presentato in anteprima ieri a Bit 2019, si evidenzia un nuovo record per le presenze nella ricettività attestandosi a quota 430 milioni rispetto ai 420,6 del 2017 e con un ulteriore incremento del 4%previsto per il 2019. La spesa turistica però è concentrata in sole 5 regioni che esprimono oltre la metà (54,3%) del totale e la quota dell’Italia sugli arrivi internazionali globali è cresciuta di soli 0,2 punti percentuali– dal 4,2% al 4,4% – nonostante il nostro Paese sia la destinazione più ricercata nelle ricerche online, come rileva Netcomm.