Da 108.000 del 2016 a oltre 350.000 del 2018, da 3,7 milioni di euro di fatturato a 10 milioni. Questi i numeri della crescita di Cinecittà World sotto la guida di Stefano Cigarini, il quale, dopo aver contribuito a lanciare due parchi del territorio romano e dopo l’esperienza maturata nel settore ad Abu Dhabi, ha portato con se il know how dell’innovazione per creare un parco di attrattiva internazionale con forte personalità Made in Italy. Addio, dunque, all’idea di un parco con giostre meccaniche, per tuffarsi sempre più nella realtà aumentata, nel 3D, che anima ormai tutti i nuovi parchi internazionali.
La virata, iniziata due anni fa, tocca oggi il suo apice con la nuova attrazione: il Volarium. Il ceo ce ne parla in anteprima su Guida Viaggi, in attesa della riapertura di Cinecittà World il prossimo 23 marzo. E’ l’unico flying theatre esistente in Italia: un grande simulatore dinamico che pone gli spettatori all’interno di uno schermo convesso dove sono in una platea sospesa ad oltre 10 metri di altezza, per volare ed entrare totalmente nel filmato in 4D. Tema: Leonardo da Vinci e la Firenze del Rinascimento, in occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte del genio toscano.
Gv: Come ha fatto a portare questi risultati sul tavolo del c.d.a?
"Un investimento da 150 milioni di euro aveva bisogno di altre performance. Nell’analisi che avevo riportato al mio arrivo rilevavo una serie di difetti strutturali che portavano, tra l’altro, a una permanenza nel parco troppo breve (2 ore che oggi sono diventate 7). La scenografia è stata realizzata da personaggi giganteschi, come Dante Ferretti, che tuttavia avevano expertise di tipo cinematografico, mentre c’era bisogno di un’atmosfera più immersiva. La prima cosa che ho fatto è stata quella di osservare il parco all’altezza di un bambino. Per avere le proporzioni di quello che è accaduto, e di quello di cui c’era bisogno basti dire che stiamo parlando di 30 ettari
occupati su un progetto da 160".
Gv: Difatti il primo progetto era ben più ambizioso all’inizio, poi gli impedimenti burocratici hanno frenato il decollo e inghiottito risorse…
"Quando il risultato è molto distante dal business plan crolla un po’ tutto il meccanismo e si attiva un nuovo processo finanziario con piani di rientro che minano la normale attività del parco. Nel 2016 scattò il nuovo piano industriale con la prima fase che prevedeva il riposizionamento e il riequilibrio economico in 3/5 anni, e una seconda, presumibilmente dal 2020, consisterà nello sviluppo del progetto".
Gv: La prima strategia messa in atto?
"L’abbattimento dei costi: abbiamo risparmiato 8 milioni di euro nelle prima stagione, riprendendo il controllo con investimenti bassissimi, attraverso l’uso intelligente degli spazi esistenti. Le aree a tema sono state riconvertite in ambientazioni e percorsi più vicini alla realtà contemporanea, come il Jurassic World. Abbiamo incrementato le attrazioni tramutandolo Cinecittà World in un experience park incentrato su tecnologia e realtà virtuale. Poi abbiamo individuato dei tratti distintivi: Cinecittà è un contenitore immenso da cui sono usciti sia Fellini che Il Grande Fratello; dobbiamo quindi puntare su quello che l’ha resa famosa nel mondo, senza escludere però la contemporaneità, considerando che se si costruisce un parco media digital based si possano cambiare le esperienze con facilità".
Gv: Forse a qualcuno che viaggia è capitato di sperimentare un flying theatre, ma invece di volare un supereroe qui voliamo con Leonardo Da Vinci. Una cosa che non è mai cambiata a Cinecittà è questa identità, continuerete in questa direzione?
"Chiamarsi Cinecittà World significa farsi alfiere di una serie di contenuti e modi di vivere che sono propri degli italiani, significa integrarsi con la nostra storia. Per questo Ben Hur, l’area gladiatori, l’omaggio a Leonardo. Senza contare che gli investimenti e gli azionisti sono italiani, territoriali, a differenza di altri parchi. Questa unicità credo abbia un valore immenso".
Gv: Obiettivi 2019/2020?
"Aprire 6 nuove attrazioni, incrementare i flussi di turismo internazionale, oggi attorno al 6% degli ingressi, arrivare a 400/500.000 ingressi allargando la stagione a 10 mesi nel 2019. Quanto ai pacchetti Parco+Hotel, passati da 4000 a 14.000 tra 2016 e 2018, dovrebbero arrivare a 20.000 quest’anno e allora potremmo pensare al varo di un tour operator interno. Dopo il 2020, invece, inizierebbe lo sviluppo strutturarle oltre i 30 ettari occupati per trasformare Cinecittà World in un hub leisure più ampio come era nell’idea iniziale degli azionisti".