"Le aree di crescita per la vendita dei prodotti del Sud accomunano l’Italia intera, e sono
quelle della necessità di costruire vere e proprie filiere di prodotto dove, a fronte di
componenti di eccellenza ed unicità (ad esempio, il territorio ed il paesaggio,
l’enogastronomia e la ristorazione, la capacità di accoglienza e l’ospitalità) non esiste un
completamento dell’offerta con gli altri servizi necessari (ad esempio, i collegamenti dagli
hub alle destinazioni turistiche, i servizi di animazione territoriale, i servizi culturali e
turistici fruibili in chiave turistica cioè nei giorni e negli orari del turista, la conoscenza delle lingue". Così Maria Elena Rossi, direttrice marketing Enit, descrive le difficoltà che si incontrano nella vendita del Sud Italia. "La chiave – prosegue la manager – è la segmentazione e la capacità di sviluppare prodotti rilevanti sulla base della conoscenza dei mercati e dei segmenti di domanda.
Ma quali sono i bacini principali di provenienza dei turisti? "Sono gli stessi che accogliamo in tutta l’Italia – risponde la direttrice marketing -, ma con minore penetrazione nell’Italia del Sud. In particolare, nel Sud e nelle isole sono i turisti provenienti dalla Germania (5,8 milioni di presenze nel Sud e isole), dalla Francia (4,1 milioni) e dal Regno Unito (3,4 milioni) e Stati Uniti (1,9 milioni di presenze)". Il peso delle presenze internazionali nel Sud è pari al 14,4% del totale presenze straniere in Italia. "Se in Italia le presenze straniere e quelle italiane praticamente si equivalgono in quota percentuale, nel Mezzogiorno a fronte del 63,3% di flussi italiani si registra il 36,7% di presenze internazionali", specifica Rossi.
In termini di prodotto al Sud prevale, naturalmente, la vacanza al mare, sia sulle coste della Penisola che nelle isole (51,2% dei pernottamenti stranieri), sia sul mercato domestico che per i turisti internazionali. Segue la vacanza culturale (40,7%). "E’ inoltre da segnalare il fenomeno del turismo di ritorno che – aggiunge la direttrice marketing -, in particolare dagli Stati Uniti ma anche dal Canada e dall’Argentina, costituisce una fetta importante di motivazione turistica alla visita del Belpaese, per una quota pari a circa il 10% dei flussi dalle Americhe". n.s.