E’ un Sud diverso quello che si propone oggi agli occhi dei visitatori, italiani, ma soprattutto stranieri. Un Sud che sembra aver cambiato il passo. “Nella visione strategica di un altro Sud e un'altra Campania il turismo rappresenta un elemento fondamentale per creare occupazione e sviluppo. La sensibile e diffusa crescita dei flussi turistici nei nostri territori è il frutto di un'azione che abbiamo portato avanti con il presidente De Luca nei diversi settori. Adesso dobbiamo ren-dere permanenti gli effetti po-sitivi di questo boom turistico che è sotto gli occhi di tutti". Così l'assessore al turismo della Regione Campania, Corrado Matera nel corso di una recente presentazione. “La Campania è in grande crescita dal punto di vista turistico – ha continuato Ma-tera –, i numeri sono incoraggianti. Abbiamo fatto una grande azione di promozione, abbiamo riorganizzato il sistema turistico e intensificato i rapporti con alcuni Paesi. Stiamo esplorando altri contatti, in particolare con gli Stati Uniti. Da maggio a ottobre ci sarà un volo diretto Napoli-New York. Inoltre abbiamo fatto una promozione sulle grandi stazioni”. “Ci sono le condizioni per crescere di più – ha concluso Matera – oggi la Campania è la seconda regione d’Italia che riesce ad attrarre flussi turistici. Siamo sulla strada giusta e la sinergia messa in campo è la cosa più importante”.
Sulla stessa linea la Sicilia, anch’essa alle prese con un momento d’oro, ma ben consapevole delle proprie difficoltà: “Sul piano turistico – ha sottolineato il presidente della Regione Nello Musumeci – la Sicilia vive il suo momento magico. Dovunque andiamo, da Rimini a Verona, da Bruxelles a Berlino, i nostri stand sono i più visitati, i più graditi. Siamo consapevoli di dover scontare tantissimo ritardo in termini di infrastrutture, servizi, coordinamento del messaggio promozionale, ma già in questo primo anno di governo abbiamo messo assieme una strategia con gli operatori privati e con gli altri soggetti pubblici che ci consente di poter ben sperare”. Musumeci ha aggiunto: “Nell'ultimo anno ovunque siamo stati i nostri stand sono i più affollati e suscitano maggiore curiosità, contingenza assai favorevole che vogliamo cogliere come una grande opportunità dal turismo culturale a quello naturalistico, balneare, abbiamo tanto da offrire almeno per 10 mesi l'anno – ha concluso – Quest'anno, e per la prima volta abbiamo messo insieme 40 grandi eventi che con un anno di anticipo stiamo promuovendo, stiamo puntando al turismo scolastico finora tralasciato, pensiamo di realizzare tanto nel Catanese quanto a Palermo dei poli congressuali per intercettare questo segmento per il quale finora la Sicilia è stata ai mar-gini: io credo che in 3 o 4 anni avremo fatto del turismo uno dei settori portanti della regione”. “Sono convinto – ha evidenziato il presidente dell’Ente Bilaterale Regionale del Turismo Siciliano, e presidente dell’Associazione Albergatori Taormina, Italo Mennella – che la Sicilia stia maturando un cambio di rotta, un’inversione di tendenza rispetto alle precedenti esperienze politiche che, in termini concreti, si sono rivelate improduttive per il turismo siciliano. L’assessore Pappalardo sta facendo bene – ha continuato Mennella –. Si sta muovendo in un’ottica di marketing territoriale, promuove cioè la destinazione Sicilia, e non vi è dubbio che nonostante le mille problematiche che ben conosciamo, la Sicilia rimane una destinazione molto apprezzata in tutto il mondo. Per determinare una crescita del turismo nel nostro territorio ora è fondamentale dare continuità a questo cambio di passo e agire in una logica di insieme, fare rete e fare sistema. Da soli non si va più da nessuna parte”.
Il lavoro fatto dagli scali
Una visione strategica, allora, che si fonda sulla sinergia con gli altri interlocutori turistici e che trova riscontro nei dati e nelle azioni promosse dagli aeroporti.
“La stima di crescita dell'offerta voli per l'estate Iata (aprile-ottobre) è del 7% rispetto al 2018 – afferma Margherita Chiaramonte, business aviation development director di Gesac – . Segnaliamo in particolare la presenza di due collegamenti intercontinentali: New York, servita da United Airlines, prima major statunitense a volare su Napoli, e Dubai, novità assoluta, servita da flydubai. L'ingresso anche di nuovi vettori europei come Klm, Norwegian e Tap contribuisce all'incremento dell'offerta di qualità”. Gli stranieri pesano oggi per una buona quota: “Nel 2018 – spiega Chiaramonte – hanno rappresentato il 41% del totale dell'aeroporto di Napoli. Le principali nazioni di provenienza dei viaggiatori sono state Inghilterra, Francia, Germania e Usa”. Ma quali le iniziative realizzate in sinergia con il territorio per trattenere i turisti internazionali? Lo scalo di Napoli sembra molto attivo. “Il 2018 ha visto Gesac nuovamente impegnata nello sviluppo di un ampio programma di destination marketing, realizzato soprattutto all'estero, in collaborazione con le compagnie aeree partner e altri aeroporti europei, fatto di iniziative e sponsorizzazioni per attrarre un pubblico sempre più internazionale e qualificato di visitatori e favorire flussi turistici più costanti anche in bassa stagione”. Tra queste la manager segnala il lancio di una campagna di comunicazione per promuovere sul mercato Usa il nuovo volo diretto Napoli-New York di United, utilizzando un mix sinergico di media on line ed off line. Con l'aeroporto di Norimberga, invece, è stata attivata una partnership volta a promuovere Napoli sul mercato tedesco e Norimberga su quello partenopeo mediante l'utilizzo sinergico dei canali social di entrambi gli scali, ovvero attività di cross posting, iniziative a premi e affissioni in aeroporto. Esiste, poi, una sezione del blog dell’aeroporto, raggiungibile dal sito, dedicata esclusivamente alla promozione delle attrattive di Napoli e dintorni: lanciata a inizio 2016, ha raggiunto nel 2017 oltre 62.000 utenti e registrato circa 198.000 visualizzazioni. Gesac ha inoltre messo a disposizione l’acquisto sul proprio sito web della tessera digitale, the Naples Pass, con la quale si può usufruire di sconti su musei, hotel, ristoranti, negozi e trasporti convenzionati. Non mancano accordi con compagnie aeree, agenzie di viaggio e tour operator, finalizzate allo scambio di informazioni sul network dei voli nonché all’attivazione di accordi commerciali e protocolli di intesa con i principali musei e siti culturali. Nessuna criticità? “Sarebbe utile – risponde Chiaramonte – una maggiore integrazione nella proposta dei servizi diretti al turista, trasporti pubblici/ingressi ai musei compresi quelli minori, in modo da ampliare il portafoglio di proposte di visita per il turista”.
Si amplia anche l’offerta dell’aeroporto di Catania, con una crescita media per la summer del 5,20% rispetto all’anno precedente. “I passeggeri stranieri restano una componente importante dell’intero traffico e in costante crescita – sostiene Nico Torrisi, amministratore delegato Sac – . Nel 2018 abbiamo registrato nel volato commerciale un 34,68% di traffico internazionale sul traffico complessivo”. Sul fronte delle iniziative sul territorio, “oltre ad aumentare i collegamenti da e per la Sicilia, la governance dell’aeroporto di Catania sta puntando ad aumentare la qualità dei servizi (nel 2018 è stato inaugurato il nuovo terminal C e la Sac ha in programma di potenziare i parcheggi e realizzarne di nuovi) e a tessere una rete di relazioni con il territorio per sollecitare interventi come quelli relativi alla viabilità non solo da e per l’aeroporto, ma anche tra le città siciliane. In ogni caso, il sistema aeroportuale Catania-Comiso sta dando interessanti risultati, in particolare nella stagione estiva, favorendo il flusso turistico verso la Sicilia meridionale, meta prescelta in prevalenza proprio dal turista straniero”. Evidenzia, però, Torrisi, come esistano delle criticità “legate alla situazione infrastrutturale generale che penalizza in qualche modo chi intende visitare tutta la Sicilia. La rete autostradale andrebbe potenziata – o, in alcuni casi, realizzata ex novo – e quella ferroviaria recuperata e rivitalizzata. Un vulnus che si palesa, ad esempio, in relazione al sistema aeroportuale Catania-Comiso. I due scali, distanti tra loro meno di 100 chilometri, patiscono l’assenza di una rete autostradale degna di questo nome e dalla mancanza di alternative alla gomma”.
Lavoro di squadra anche per Aeroporti di Puglia: “Il consuntivo del traffico 2018 su Bari e Brindisi testimonia l’eccellente lavoro svolto, in raccordo con la Regione, per sviluppare i collegamenti e, con essi, per migliorare la capacità attrattiva della Puglia e di tutta l’area sud est del Paese – dichiara il presidente di Aeroporti di Puglia Tiziano Onesti -; risultati che nascono da una strategia attenta e premiante per il traffico aereo, per l’industria turistica e, più in generale, per il sistema economico. Grande l’attenzione dedicata allo sviluppo del network internazionale: il 2018 si è caratterizzato, infatti, per l’avvio di numerosi collegamenti, tutti importanti, su Bari e Brindisi”.