Ma come sarà l’outlet del futuro? “Probabilmente si andrà sempre più verso una polarizzazione – afferma Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo – che vedrà una parte degli outlet spingere sempre più sull’elemento convenienza, puntando tutto sul prezzo, cercando di attirare una domanda particolarmente sensibile ad esso, componendo la propria offerta su brand e prodotti decisamente accessibili, e investendo su soluzioni di intrattenimento in grado di attirare domanda pronta a trascorrere anche molto tempo in quei luoghi. All’opposto, aumenterà la presenza di outlet che punteranno sul livello (alto) di offerta commerciale, selezionando con cura i brand ospitati, ed attirando una domanda non affatto interessata a proposte di intrattenimento, poco suggestionabile dalle alternative food disponibili nel centro, con poco tempo a disposizione e di conseguenza pronta a premiare, in termini di acquisti, la varietà dell’assortimento”. Di Cesare fa poi un’altra distinzione, cioè il voler puntare con decisione su una domanda turistica, o, all’opposto, basare i propri risultati prevalentemente su un bacino di prossimità. “Nel primo caso – prosegue il manager – è evidente come si dovrà andare sempre più ad investire sul fronte dell’ospitalità, dell’accessibilità, della comunicazione e informazione: lounge, valute ed altre soluzioni di pagamento accettate, tax refund, personale in grado di parlare più lingue, proposte di ristorazione adatte a più culture ed abitudini, navette ed altre modalità di trasporto per raggiungere l’outlet che siano più efficienti di quelle normalmente ad oggi disponibili”. In prospettiva, dunque, se oggi in cima alla classifica, per attitudine a viaggiare per shopping e per propensione alla spesa, figurano cinesi, russi, statunitensi, emiratini. in futuro potrebbe risultare interessante l’intero Sud-Est Asiatico, e tra i paesi che ne fanno parte in particolare l’Indonesia. “Sono contesti nei quali risiede una percentuale di popolazione con ampia capacità di spesa – motiva di Cesare -, molto attratta dai brand di lusso, con i quali iniziano ad avere maggiore confidenza anche grazie ad alcune recenti aperture, proprio in quei paesi, di mall di fascia alta cosi come di flagship store”.