“E’ due anni che aspettavamo di venire a Bergamo”. Così Olga Mazzoni, presidente di Visit Usa, ha esordito presentando la 22ma edizione di Showcase Usa-Italy, organizzato dall’associazione e da U.s. Commercial Service.
L’evento si è quest’anno focalizzato sulle esperienze, suddivise per quattro aree tematiche: terra, con attività come mountain bike, running, passeggiate a cavallo, escursioni sui sentieri, aria, con zipline, itinerari in elicottero, in mongolfiera, deltaplano e paracadute, acqua, con pesca, kayak, canoa e rafting, in mare o in fiumi e laghi e ferrovie, con percorsi a bordo di treni storici. Seminari di 60 minuti durante il primo giorno dei tre dell’evento. “Si tende a dare priorità al volo, albergo e noleggio del mezzo, senza approfondire l’aspetto dell’esperienza. Per questo ci siamo concentrati su questa tematica. Se l’agente vuole essere un punto di riferimento per il cliente deve legarsi al t.o, e se riesce ad avere una profilatura del cliente può diventare una risorsa per l’utente. Il cliente non si rivolge all’adv se questa non è in grado di rispondere alle sue richieste”. L’anno passato Showcase Usa-Italy si è tenuto a Venezia, mentre nel 2020 si svolgerà a Roma.
Ma come si sta muovendo la destinazione? “Molto bene – risponde Mazzoni -. Anche quest’anno abbiamo registrato ottimi riscontri. La valuta ci è favorevole e sono molti i collegamenti dall’Italia, tra i quali United con il volo Napoli-New York, American con il collegamento da Bologna su Philadelphia, Air Italy e Tap. E’ importante che anche le linee aeree stiano diversificando la propria offerta, proponendo collegamenti diversi da quelli da Roma e da Milano. Napoli e Bologna sono preziosi”, rimarca la manager. Il mercato italiano, “pur essendo molto emotivo, è caratterizzato da una forte componente repeater. Non registriamo molta utenza millenials quanto invece quella dei senior, che sono destagionalizzati, hanno una capacità di spesa più elevata e sono viaggiatori più coscienziosi negli aspetti culturali. Un buon trend è, inoltre, quello delle famiglie con bambini”. Sono oltre un milione gli italiani che annualmente si recano in America: il Belpaese rimane tra i bacini principali per gli Usa mantenendo il quarto posto per il mercato europeo e il 12mo a livello globale per numero di viaggiatori. Le prospettive di crescita sono promettenti e si stima che il turismo italiano negli States continuerà a aumentare nei prossimi tre anni con un incremento medio del 2%. “Sono circa 2mila le agenzie che ci seguono regolarmente nei nostri eventi sul sito – aggiunge Mazzoni -, sito che è anche un tutorial utile per il consumatore, di ispirazione per dare idee a chi non è mai stato o a chi vuole ritornare negli Usa”.
Quest’anno si celebra, inoltre, il cinquantesimo dell’allunaggio: “Un tema questo che porta in tutti i centri Nasa, in musei e luoghi scientifici ed è ideale per tutta la famiglia”, spiega Mazzoni. Visit Usa raccoglie oggi 90 tra soci americani e italiani.
Cosa ne pensano le adv e i t.o. dell’evento e della formula scelta per quest’anno? Un’occasione di formazione irrinunciabile per Silvia Cuppari di SkyWalk Viaggi: “Io chiudo addirittura l’agenzia per partecipare”. “Si tratta di spunti per itinerari diversi dal classico fly&drive e di proposte per luoghi che non sempre si riescono a visitare”, afferma Davide Bosco di I Viaggi di Gabry e Max. Partecipa dal 2015 a Showcase Usa-Italy GoAmerica, che ritiene “funzionale la formula perché si cerca di coniugare spunti di viaggio diversi per una clientela diversa”, dice Paolo Tarquini. E qual è il trend degli Stati Uniti? “Per noi buono, abbiamo registrato un notevole incremento”. Viaggi di nozze e famiglie i clienti principali. “La formula volo+albergo è in estinzione”, sostiene Stefano Gnerucci di Universalturismo.
Certo non a tutti i clienti sono proponibili esperienze come quella sui treni storici: “Devi trovare un utente che abbia tempo, soldi e testa – aggiunge Gnerucci -, per esempio coppie mature con interessi. Gli italiani fanno escursioni, lo si vede da TripAdvisor. Il problema è che gli adv propongono le solite cose quando dovrebbero invece specializzarsi”.
Ma perché le adv devono rivolgersi a un t.o? “Perché noi riusciamo a offrire consulenza a 360 gradi – risponde Alessandra Crosato di Etnia – e una conoscenza più approfondita del prodotto”.
Spunti di viaggio
Quali tipi di esperienze si possono allora provare negli States? Claudio Caroni di Melville si sofferma sul segmento maratone: “Si è sviluppato in maniera notevole, soprattutto negli Usa, che di fatto ne rappresentano la culla. Destinazioni principi sono New York, Boston, Chicago. L’appassionato ha l’ambizione di effettuare tutte le sei più importanti maratone che appartengono al World Marathon Major. Ma anche chi non è agonista, per esempio, può dedicarsi poi alla visita dei parchi americani”. Si tratta dunque di “nicchie che hanno una vita particolare – ammette Caroni – ma che possono allargare gli orizzonti. La specializzazione è l’unica che ci farà sopravvivere”. Alidays, con Giuseppe Gerevini e Sara Quagliaroli, fa focus sullo skydiving, sulle zipline, sul deltaplano e sul parapendio. Con Cividin Viaggi è possibile provare l’esperienza della barca a vela, per esempio nelle Florida Keys o alle Hawaii, o sui laghi, (Lake Tahoe, Dillon e Travis), con GoToFish ci si può dedicare alla pesca a mosca, alla pesca d’altura o a quella del persico trota, mentre con Konrad Travel alla canoa, al kayak, al sup e al river rafting. Ottimi per i senior e per i gruppi i treni storici, per esempio Cog Railway, in New Hampshire, treno a cremagliera che in tre ore porta fino alla vetta del Mount Washington o il Wine Train all’interno delle aree vinicole della Napa Valley.