Alitalia, attriti fra i commissari e Fs

Attriti fra i commissari e Fs su Alitalia. "Ferrovie, che hanno dato una disponibilità ferma, o si danno da fare e ci portano una richiesta di proroga, con documenti sulla trattativa, o rinuncino e ce lo dicono chiaramente: non possiamo portare avanti" il negoziato "senza limite". A lanciare l'ultimatum è Daniele Discepolo, avvocato milanese, il terzo dei commissari nominati (al posto di Luigi Gubitosi), durante l’audizione davanti alle Commissioni dei lavori pubblici, riunite congiuntamente. Poco prima dell’audizione, però, Fs aveva dichiarato in una nota di proseguire "le interlocuzioni con un ristretto numero di player industriali". Al tavolo delle Fs, che acquisterebbero il 30% della Nuova Alitalia, ci sono Delta che potrebbe acquisire all’inizio il 10-15% e il Mef con il 15% convertendo parte del debito. Inoltre, rammenta Il Messaggero, Fs ha invitato Atlantia per un 30% anche se la società autostradale subordina il suo ritorno nel capitale a un disgelo dei rapporti con il governo dopo il crollo del Ponte di Genova. Invitata anche Fincantieri che, nelle ultime ore, avrebbe declinato l’offerta.

Discepolo è parso rispondere alla nota di Fs: "Nonostante quanto circola pubblicamente, i commissari oggettivamente non hanno avuto da Ferrovie indicazioni precise e concrete sullo sviluppo" delle strategie portate avanti. Anche se "sappiamo che ci sono delle interlocuzioni con soggetti imprenditoriali interessati". Discepolo ha quindi osservato che "il termine del 31 marzo" per presentare il piano industriale da parte di Fs "deve essere messo in relazione al termine del 30 giugno per il rimborso del prestito-ponte". "La gestione commissariale non può andare avanti all’infinito, ci sono decisioni strategiche da prendere" con i nuovi proprietari. E la legge impone ai "commissari che non riescono a cedere la compagnia di metterla in liquidazione senza alcuna esitazione".

Il tempo per una decisione su Alitalia, quindi, sta per scadere; nondimeno, il cda di Fs due giorni fa ha deciso di presentare una proroga rispetto al termine di fine marzo per depositare il piano definitivo."Non possiamo pensare a proroghe di mesi per il sovrapporsi di eventi politici che possono alterare la posizione di Alitalia, ci siamo dati massimo 3-4 settimane. È fondamentale che Fs prenda una decisione finale", ha detto Discepolo, visto tra l’altro che oggi Alitalia "è appetibile". A sua volta Laghi ha sottolineato: "Abbiamo messo a disposizione di Fs l’intero set di dati che abbiamo girato anche a easyJet, Lufthansa e Delta. Sicché riteniamo che Fs abbia gli elementi per arrivare a una decisione in tempi celeri". Infine Paleari: "Ad oggi abbiamo 5 milioni di biglietti venduti per la stagione estiva". I passeggeri a lungo raggio sono 2,7 milioni, "quest’anno" si prevede di arrivare "a quasi 3 milioni di passeggeri lungo raggio e i dati dei primi tre mesi vanno in questa direzione". Quanto alla cassa, "al 31 dicembre 2018 era pari a 506 milioni a cui si devono aggiungere 193 milioni di depositi vari".

Nel 2018, riporta il Corriere, sono stati 21.491.650 i pax totali del vettore (+0,9%). I ricavi totali per passeggero sono aumentati del 7%. Le destinazioni totali sono state 94, di cui 26 in Italia e 68 nel resto del mondo (periodo estivo). Da gennaio a novembre 2018 i pax sono stati 19,9 milioni.

Non si sono fatte attendere le reazioni dei sindacati:Le dichiarazioni del commissario Discepolo ieri in audizione in Parlamento, hanno innalzato ulteriormente il livello delle preoccupazioni nostre e dei lavoratori sulle sorti di Alitalia. Il Governo intervenga immediatamente”, ha affermato il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, che ha aggiunto: “Dalle notizie che ci giungono ancora una volta dalla stampa, le trattative di Fs permangono in un’area di fumosità, e continua a non essere trasparente il processo di coinvolgimento di partner industriali/finanziari per il rilancio di Alitalia, così come continua l’ostinata esclusione dalle informazioni dei lavoratori, che non può essere ulteriormente sopportata. Il ministro Di Maio nell’ultimo incontro con i sindacati risalente al 14 febbraio scorso, si è assunto impegni e dato garanzie per Alitalia e per tutti i suoi lavoratori, che attendono di essere concretizzati. Il Ministro ora ci convochi nell’immediato, e ci metta al corrente sullo stato delle trattative e sulle soluzioni predisposte per rilanciare la compagnia con tutti i suoi lavoratori”.

Insomma le prospettive non sembrano rosee, tanto che Il Fatto Quotidiano ritiene che il salvataggio di Alitalia sia a "un passo dal flop", con le grandi partecipate statali che si sono sfilate, il Tesoro che tentenna e le Ferrovie dello Stato che, scrive la testata, sono pronte a gettare a spugna.

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