Dalla Russia con amore. La citazione cinematografica, per quanto banale, racconta però molto bene l’attuale rapporto tra l’Italia e l’outgoing dal paese ex sovietico. A darne conferma sono arrivati i dati discussi durante l’ultima edizione della Mitt di Mosca, che hanno rilevato come il nostro Paese sia salito a pieno titolo, nel 2018, sul podio delle destinazioni più richieste. In un quadro che ha visto i viaggi verso l'estero dei turisti russi crescere del +33,7%, quelli verso il Belpaese hanno infatti totalizzato un +67%, per complessivi 804mila viaggi e un totale di 5,4 milioni di pernottamenti. Grazie a questi numeri, l’Italia ha superato la Spagna (ferma a 780mila) tra le destinazioni top, piazzandosi terza al mondo dopo Turchia e Thailandia. E anche i primi dati sul 2019 sono incoraggianti: nel primo trimestre 2019, con 44mila arrivi aeroportuali dalla Russia in Italia, si consolida infatti il trend dell’aumento di passeggeri, soprattutto da Mosca e San Pietroburgo.
Identikit
La Mitt è stata inoltre l’occasione per offrire un profilo aggiornato del visitatore-tipo russo. Nella sessione "Profiling the russian tourist" sono stati infatti analizzati i cinque cluster che identificano il turista sovietico medio: se era-no elementi già noti l'alta spesa media durante le vacanze (la Russia è all'ottavo posto tra i big spender del mondo secondo l'Unwto), così come le aspettative elevate in termini di customer service e la richiesta di poter sempre disporre di servizi a terra in lingua russa, meno storicizzate – anche se non inedite – sono la predilezione per le vacanze invernali al di fuori dei tradizionali periodi europei e la tendenza a una durata più lunga dei viaggi (10 notti, due in più rispetto alla media Ue). I russi restano insomma, a distanza di diversi anni dal primo boom, big spender e amanti dello shopping e del lusso: scelgono esercizi alberghieri nell'80,6% dei casi, con il 45% che si orienta sull'extralusso.
Strategie delle regioni
Quanto alle singole regioni italiane, tra le più attente a questo mercato c’è l’Emilia Romagna, al top delle preferenze insieme al Veneto e che negli ultimi dieci anni ha registrato notevoli incrementi sia negli arrivi (+42,2%, passati da 118.919 a 169.136) che nelle presenze (+46,5%, passate da 483.281 a 707.930), con l’assessore regionale Andrea Corsini a ribadire che “la Russia è tutt’ora un mercato strategico per il nostro territorio” e con Bologna che diventa punto di interesse al fianco della storica Riviera romagnola, che per l’estate ha in programma fino a 29 voli settimanali dalla Russia.
E poi c’è la Puglia, che “è interessata – come spiega l'assessore all'Industria turistica e culturale Loredana Capone – ad intercettare le rotte del luxury travel internazionale, e di quello russo in particolare. In questi anni vi è stato un grande impegno e un intenso scambio bilaterale: partecipazione a fiere, workshop e seminari di formazione in Russia, organizzazione di incontri b2b e di educational tour per giornalisti e tour operator russi. Il volo di linea Bari-Mosca, inaugurato a giugno 2018 ha coronato questo impegno in favore della promozione della Puglia in Russia”. Quanto ai risultati, “il mercato russo oggi presenta ancora elevati margini di sviluppo sia per l'Italia che per la Puglia. Anche in Puglia dal 2016 il mercato russo è in costante crescita: iI trend di sviluppo, con una media di crescita annuale pari al 10%, lascia ben sperare. La variazione del mercato russo nel 2018, rispetto al 2017, è stata del +28% per gli arrivi e del +27% per le presenze. I turisti russi, big spender interessati prevalentemente all'offerta artistica-culturale e al buon cibo, stanno allargando i loro orizzonti di viaggio anche in Puglia”.
“Anche nelle Marche – rimarca invece il direttore generale di Confcommercio Pesaro e Urbino, Amerigo Varotti, che alla Mitt ha presentato l’Itinerario della Bellezza – si registra un aumento dei flussi dalla Russia, che potrà incrementarsi ulteriormente se entro l’estate partiranno i voli aerei sull’aeroporto di Falconara".