Nessuna fumata bianca per il ritorno in pista del 737 max. E' questo l'esito delle ultime verifiche da parte di Faa, l'ente per l'aviazione americano, che stima in diverse settimane i tempi per la soluzione al problema al software dei velivoli che la Boeing deve sottoporre come proposta.
Mentre arriva, per Boeing e Faa, la prima causa – presso il foro di Chicago – intentata dalla famiglia di una delle vittime del volo di Ethiopian Airlines, la Federal Aviation Administration ha comunicato che occorre "più tempo per assicurare che Boeing abbia individuato e affrontato in modo appropriato tutte le questioni collegate", lasciando intendere che per ora non saranno abilitati al volo i modelli 737 Max, messi a terra in tutto il mondo dopo le due tragedie nelle quali sono morte rispettivamente 157 e 189 persone: "La Faa non approverà l'installazione del software fino a quando non sarà soddisfatta della proposta".